Il dibattito politico, o meglio ancora lo scontro fra posizioni diverse sui concorsi della scuola di fatto blocca tutto e gli aspiranti docenti restano in attesa che tutto sia chiarito.
Per un motivo o per un altro, nel settore scuola diversi concorsi restano bloccati, e nonostante la necessità di assumere personale si continuano a formulare ipotesi procedurali ma, di fatto, è portata a soluzione alcuna ipotesi.
Tra concorsi ordinari e straordinari banditi e già pubblicati sulla gazzetta ufficiale, solo uno sembra andare a conclusione, speriamo prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
Degli altri, di fatto, non si vede il traguardo, anche se su di essi continuiamo a leggere e ad ascoltare dichiarazioni contrastanti anche a livello dello stesso ministero.
La sottosegretaria Barbara Floridia sostiene la necessità di “fare partire il prima possibile il concorso ordinario già bandito” per il quale “450.000 persone si sono già iscritte e aspettano”.
Il sottosegretario Rossano Sasso invece afferma che “non ha senso parlare di una procedura concorsuale per 450.000 persone, perché è ovvio che non si potrebbe portarla a termine in pochi mesi”.
Nel mezzo sta il ministro Patrizio Bianchi, che chiede unità al Parlamento cercando di portare a sintesi le due posizioni diametralmente opposte senza cercare sanatorie ma invitando tutti a trovare delle soluzioni che non penalizzino né chi ha maturato dei diritti, per i quali è necessario promuovere della formazione con dei percorsi in grado di verificare la loro capacità, né chi ha diritto a partecipare a una procedura concorsuale avendone tutti i requisiti.
In questo quadro si inserisce la voce dei sindacati che come si legge su Italia oggi propongono “un concorso essenzialmente per soli titolo sulla valorizzazione del servizio prestato, con una prova orale da tenersi davanti al comitato di valutazione al termine dell’anno di prova”.
Su posizione diversa si colloca l’Anp sindacato dei dirigenti che per bocca del suo segretario nazionale Antonello Giannelli porta avanti l’idea di un’assunzione dei docenti direttamente da parte delle singole scuole.
Nel mezzo di queste voci i docenti precari e non restano in attesa di conoscere le decisioni definitive del ministero dell’Istruzione per poter accedere in modo permanente nel mondo della scuola.
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