Mentre in quasi venti città italiane molti genitori sono scesi in piazza per chiedere che settembre l’attività didattica riprenda normalmente e senza surrogati (come le lezioni a distanza o le video conferenze), ci sono addetti ai lavori che entrano nel merito della diatriba sui concorsi dei docenti. E si schierano con il primo partito di maggioranza, il M5S, che chiede di fare entrare nei ruoli dello Stato solo docenti selezionati al termine di prove di verifica, anche nel tempo del Coronavirus. A pensarla così ci sono anche alcune associazioni dei genitori, perché temono un arretramento del livello dell’offerta formativa.
“Siamo decisamente preoccupati per l’iniziativa ventilata di assumere docenti senza un concorso, tale iniziativa minerà profondamente il livello qualitativo del personale docente”, ha detto Antonio Affinita, direttore generale del Moige e componente del tavolo permanente di confronto tra la scuola e le famiglie.
Un’eventuale approvazione dell’emendamento Pd-Leu con individuazione dei precari da assumere direttamente da graduatorie d’istituto, con i “grillini” obbligati quindi scendere a patti, non sarebbe bene accetta dal Moige. Il quale nemmeno giustifica tale procedura dal pericolo di contagio nell’espletamento delle prove concorsuali.
“L’emergenza Covid, che peraltro si avvia a spegnersi – ha detto ancora Affinita – non può giustificare azioni a detrimento della qualità formativa dei nostri figli. Gli alunni hanno bisogno di docenti selezionati con rigore e senza scorciatoie, e ‘grandi infornate’”.
“Auspichiamo che il governo si attivi su questo attivando una selezione rigorosa dei docenti dei nostri figli. Non accettiamo sconti sulla qualità dei docenti, le scuole italiane hanno bisogno di alta qualità formativa, il cui primo passo necessario – ha concluso il rappresentante del Moige – è un concorso rigoroso e senza sconti”.
Nessun riferimento viene fatto dal Moige, però, sulla possibilità concreta che i tempi di effettuazione della prova concorsuale computer based per selezionare circa 3 mila docenti precari con almeno 36 mesi di servizio possa andare oltre settembre: in questo caso, infatti, anche questi posti, assieme ad altre circa 200 mila cattedre, verrebbero affidati supplenti.
Un “particolare” non di poco contro, che nelle prossime settimane potrebbe diventare un ulteriore problema nel già difficoltoso ritorno a scuola previsto a settembre per oltre otto milioni di allievi.
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