Il concorso straordinario abilitante bandito, con Decreto Dipartimentale n. 497 del 21 aprile 2020, aveva visto presentare domanda a migliaia di docenti, anche di ruolo, dal 28 maggio al 3 luglio 2020. Il Ministero sembra essersi dimenticato di questo concorso straordinario abilitante, che doveva essere svolto con procedura semplificata e invece pare essersi arenato all’interno della macchina organizzativa del Ministero. Questo concorso, tanto atteso da molti docenti di ruolo, sembra essere caduto nel dimenticatoio.
I requisiti di accesso per accedere alla partecipazione del concorso straordinario per l’abilitazione all’insegnamento, erano quelli di aver svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, tra l’anno scolastico 2008/09 e il 2019/20 e l’aver svolto almeno una annualità di servizio, tra le suddette tre, nella specifica classe di concorso per la quale si sceglie di partecipare.
Bisogna ricordare che i docenti di ruolo non hanno avuto bisogno, per poter partecipare al concorso straordinario abilitante, di avere svolto almeno un’annualità nella classe di concorso scelta per abilitarsi, ma erano però necessari i tre anni di servizio, anche non continuativi, svolti nel decennio che va dal 2008/2009 al 2019/2020.
La procedura straordinaria di cui al presente decreto consiste in una prova scritta della durata di 60 minuti.
La prova scritta, computer based, è composta da 60 quesiti a risposta multipla. Tale prova ha appunto una durata pari a 60 minuti, i 60 quesiti a risposta chiusa con quattro opzioni di risposta, di cui una sola corretta, così ripartiti:
a. competenze disciplinari relative alla classe di concorso: 40 quesiti;
b. competenze didattico/metodologiche: 20 quesiti.
La risposta corretta vale 1 punto, la risposta non data o errata vale 0 punti.
I partecipanti al concorso straordinario abilitante possono essere docenti precari e docenti di ruolo, i primi aspirano all’entrata in I fascia GPS, mentre i secondi prenderebbero l’abilitazione per aspirare ai passaggi di ruolo o di cattedra nella mobilità professionale. Tali aspirazioni, che tra l’altro il personale di ruolo attendeva già dai tempi del d.lgs. 62/2017, sembrano essere state represse da un Ministero dell’Istruzione che, a distanza di un anno dalle domande presentate per la partecipazione a questo concorso, non ha ancora avviato la procedura concorsuale.
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