Sono un docente in pensione che desidera esprimere il proprio sconcerto sugli ultimi provvedimenti della ministra dell’Istruzione Azzolina che prevedono lo svolgimento in presenza, nel mese di agosto, del Concorso Straordinario per la Scuola secondaria di primo e secondo grado.
Stiamo vivendo uno dei momenti più drammatici della nostra storia, che ci impone di modificare radicalmente la nostra vita con gravi ripercussioni sul piano della salute e su quello dell’economia di un’intera nazione. In questo contesto, la ministra ritiene opportuno espletare un concorso con le stesse modalità e gli stessi contenuti già stabiliti molti mesi prima che insorgesse la pandemia da covid-19. Tutto ciò stride con gli enormi sacrifici che il personale docente sta affrontando nella cura della propria autoformazione e nella risoluzione delle problematiche di una didattica a distanza, che, spesso, costringe ad essere operativi dal mattino sino a tarda sera, trascurando di conseguenza le esigenze di carattere personale e familiare.
Considerata l’eccezionalità del momento e il fatto che tale decreto penalizza duramente i docenti, già provati dall’esperienza sanitaria in atto, sarebbe più opportuno e giusto procedere ad una stabilizzazione dei docenti precari attraverso un reclutamento per titoli e servizio, come avviene in molti Paesi europei.
Non sono sicuro, infatti, che la risposta agli 80 quiz in 80 minuti possa soddisfare l’acquisizione delle competenze richieste dalla funzione docente né sono convinto che possa rappresentare un’equa valutazione della formazione, acquisita negli ultimi anni in maniera autonoma e a proprie spese. Credo invece che il lavoro svolto dai docenti, con spirito di sacrificio e professionalità, meriti tutt’altra attenzione e rispetto, anche perché, spesso, è stato svolto in silenzio e lontano dai clamori mediatici.
Antonio De Stradis
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