Sembrava fatta dopo l’annuncio del premier Giuseppe Conte e della ministra Lucia Azzolina, ma per il concorso straordinario, ieri, martedì 26 maggio, è stata una giornata sull’orlo di una crisi di nervi. Si sono contrapposti Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle con Liberi e Uguali e Italia Viva sullo sfondo.
Un braccio di ferro infinito, una trattativa estenuante sul concorso straordinario con il tempo che stringe (bisogna convertire in legge il decreto scuola entro il 7 aprile e deve esserci ancora il passaggio alla Camera dei Deputati), tiranno per entrambi i contendenti politici.
Fino a ieri sera la maggioranza ha cercato un accordo che pare trovato, ma il Partito Democratico ancora nicchia e conferma, fino a prova contraria, il suo emendamento.
La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, aveva emanato il bando per il concorso straordinario a fine aprile con la prova, computer based, da tenersi ad agosto. La situazione, però, ben presto è cambiata con i partiti di maggioranza che facevano pressione per un cambiamento dei tempi e delle modalità della prova.
Fino a domenica quando si era giunti all’accordo: concorso straordinario con una prova scritta da tenersi in autunno.
In realtà, come segnalano più indiscrezioni giornalistiche, la situazione, anche dopo il presunto accordo, è stata molto fluida. Tra lunedì e martedì si sono succeduti tantissimi incontri tra le forze della maggioranza, fino al pomeriggio di martedì 26.
Nella seconda versione dell’emendamento sì alla retrodatazione dei contratti all’autunno, ma prova scritta con otto quesiti di cui sette a risposta aperta da tenersi a novembre. Il testo, però, non convince e viene rispedito indietro.
Poco dopo le 20 è la stessa ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, a ripresentarsi in commissione. Scompaiono gli otto quesiti. C’è il via libera di Leu, mentre il Pd non si convince e conferma il suo emendamento.
Il resto è cronaca, vedremo cosa accadrà in questa giornata che si preannuncia bollente.
Notizia in aggiornamento
Il concorso straordinario secondaria, così come stabilisce il DL 126/2019, è aperto per i docenti in possesso dei seguenti requisiti:
- almeno tre anni di servizio nella scuola secondaria statale (anche su sostegno) dal 2008/2009 al 2018/2019. Chi conclude la terza annualità nel 2019/2020 partecipa con riserva
- uno dei tre anni deve essere specifico, ossia svolto nella classe di concorso per cui si partecipa.
- Potranno partecipare, anche se solo ai fini dell’abilitazione, i docenti che hanno maturato il servizio di tre anni nella scuola paritaria. Anche i docenti di ruolo che hanno tre anni comunque prestati, senza un anno specifico sulla classe di concorso, può partecipare ai soli fini abilitativi.
L’anno sarà considerato valido anche se il servizio sarà stato prestato ininterrottamente dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale. Ai fini della maturazione del triennio necessario per l’ammissione al concorso sarà considerato utile anche l’anno scolastico 2019/2020. Ciò a patto che entro il 30 giugno prossimo gli interessati maturino i requisiti di servizio. È valido anche il servizio prestato nelle scuole paritarie e nella formazione professionale.
Per i posti di sostegno è necessario avere, oltre ai seguenti requisiti di servizio, la specializzazione sul sostegno.
Decreto Dipartimentale n 510 del 23 aprile 2020
Allegato A – Prospetto ripartizione Posti
Allegato B – Prospetto Aggregazioni
Allegato C – Programmi prova scritta