Non sembrano averlo preso bene i sindacati l’annuncio del Ministero di avviare il concorso scuola straordinario dal 22 ottobre fino al 9 novembre. Sia perchè non terrebbe conto dei contagi e dei rischi che si andrebbero a correre in questo periodo di pandemia. Ma le organizzazioni sindacali non hanno digerito bene anche il fatto che le date e alcuni dettagli importanti della procedura siano stati rivelati in anteprima alla stampa e non alle sigle convocate già da diversi giorni per il 28 settembre.
Secondo la segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi: “emerge l’interesse del ministero di andare avanti, come annunciato, con obiettivi fissati in tempi normali, considerando la condizione attuale come fosse ordinaria. Le problematiche a cui ancora si assiste in questi giorni nelle scuole ci mette in condizioni di valutare l’altissimo livello di insensibilità che vediamo realizzato con questi proclami”. Inoltre bisognerà “capire come saranno organizzati i laboratori in cui si svolgeranno le prove, il distanziamento e le misure anticontagio, chi certificherà le presenze e che soluzioni adottare in caso di candidati in quarantena, se c’e’ la possibilità di turnazione successiva”.
Duro anche il commento di Francesco Sinopoli, della Flc Cgil: “Le scuole che dovrebbero gestire e ospitare in sicurezza le prove per il concorso straordinario annunciato dalla ministra Azzolina, prima alla stampa e poi con un’informativa solo pro forma ai sindacati, sono sotto organico e lo sono proprio a causa degli errori del ministero”.
Sinopoli spiega che “i casi di positività al COVID-19 nelle scuole purtroppo sono in aumento e per il personale precario, che potrebbe essere sottoposto a regime di quarantena nelle date delle prove, non si prevedono prove suppletive. Così – prosegue Sinopoli – un docente che aspetta da anni questa procedura potrebbe esserne escluso solo perché fa il suo dovere come supplente e sta in prima linea nel suo lavoro a scuola”.
“Le stesse indicazioni del Comitato tecnico scientifico raccomandano di evitare i contatti con personale esterno alle istituzioni scolastiche“, aggiunge il segretario Flc Cgil.
Molto polemico anche Pino Turi della Uil Scuola: “Anche chi non vede o non sente si rende conto che il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina sta conducendo una battaglia personale contro i precari e chi li rappresenta. Oggi in sede di informativa per il concorso straordinario era già tutto deciso“.
Anche Turi si sofferma sulla possibilità del candidato in quarantena: “se un candidato risulta in quarantena cosa succede? Perde la possibilità di fare il concorso? E’ in questa maniera che si risolvono i problemi. Stiamo seguendo la strada dei sorteggi anche nel mondo del lavoro, oltre a quello dello istituzioni?“
“Considerate le notevoli difficoltà del momento – ha detto invece Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli insegnanti – il calendario concorsuale sembra più una mossa propagandistica da parte del Ministero che un’intenzione reale.”
Secondo il sindacalista Gilda “a pesare come macigni sulla tabella di marcia sono da una parte i numeri dei contagi, purtroppo in rialzo, e dall’altra i soliti nodi irrisolti che si presentano puntualmente a ogni tornata concorsuale: i compensi irrisori percepiti dai commissari e la mancanza dell’esonero dal servizio per i docenti impegnati nelle commissioni“.
“Due fattori che, conclude Di Meglio, come da sempre denuncia la Gilda, scoraggiano fortemente gli insegnanti più qualificati dall’assumere l’incarico”.
Anche Elvira Serafini, segretario nazionale dello Snals, punta il dito contro Viale Trastevere: “dopo il rifiuto di organizzare un concorso docenti per titoli e prove finali di accertamento delle competenze e dopo il sostanziale fallimento della procedura per la costituzione delle graduatorie provinciali per il sostegno, zeppe di errori e incongruenze, il Ministro ha annunciato alla stampa, prima della doverosa informazione alle organizzazioni sindacali, l’avvio a partire dal 22 ottobre della procedura concorsuale straordinario per i docenti“.
“Riteniamo che in un momento in cui abbiamo una crescita costante dei contagi e quindi un notevole incremento del rischio di contagio per i candidati, prosegue Serafini, sia privo di buon senso avviare le prove del concorso straordinario“.
“Il ministero intende solo coprire il fallimento della ripresa della scuola con decine di migliaia di posti e cattedre vacanti“, ha concluso il segretario dello Snals.
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