Il gruppo maestri delle paritarie, esclusi dal concorso straordinario o già depennati a seguito di sentenza di merito negativa, vorrebbero sottolineare che in base all’articolo 33 della Costituzione, il sistema pubblico di istruzione italiano è articolato in scuole statali e scuole paritarie, queste ultime poi sono tutelate dalla Legge n° 62 del 2000 e dal Decreto Legge n° 255 del 2001 che sanciscono la completa equiparazione degli insegnanti nel servizio in scuole statali e paritarie. Tuttavia il servizio prestato presso le istituzioni scolastiche paritarie non è stato riconosciuto come titolo di accesso ma, per assurdo, è stato equiparato come punteggio di servizio nella tabella titoli del concorso riservato. Pertanto ci duole ribadire e sottolineare che il sistema scolastico italiano è pluralista ed è composto da scuole pubbliche statali e paritarie e lo stato non può né favorire né discriminare categorie sociali e istituzioni pubbliche di diritto.
Noi non mettiamo in discussione la stabilizzazione dei precari, ma l’impegno del governo a trovare una soluzione per tutti i diplomati magistrali sebbene il contratto governativo al punto 22 lo prevedesse, invece ha tutelato solo chi ha due anni maturati nello statale.
In questo modo si è creata un’ulteriore disparità tra diplomati magistrali con servizio nello statale e in paritaria e, cosa più assurda, tra abilitati primaria e secondaria visto che a questi ultimi è stato esteso un concorso riservato senza paletti discriminatori in cui si è tenuto, giustamente, conto solo del titolo abilitante e a cui hanno partecipato pure chi aveva servizio in paritaria.
E’ di fondamentale importanza anche la salvaguardia dei ruoli per i diplomati magistrali. Alcuni docenti assunti in ruolo con la riserva hanno già visto decadere il proprio contratto a tempo indeterminato e hanno dovuto sottoscrivere un nuovo contratto con scadenza al 30 giugno, così costretti a far richiesta per le seguenti mensilità di disoccupazione per la prima volta dopo anni di servizio prestato presso le scuole paritarie.
Molti altri rischieranno di vedere i propri rapporti di lavoro interrotti nel corso del prossimo anno scolastico, laddove arrivino le sentenze di merito, nonostante il superamento dell’anno di prova e il conseguimento dell’idoneità.
Purtroppo, a differenza degli altri colleghi diplomati magistrali, altra discriminazione concessa da questo governo, noi del “mondo paritario”, essendo stati esclusi da ogni sanatoria, non potremo accedere alla nomina in ruolo da concorso straordinario, non avendo la possibilità di rimanere sul posto occupato, tutto questo di certo non è a tutela della continuità didattica. Una nota degna di precisazione è che i diplomati magistrali, con servizio nelle paritarie, non sono mai stati precari, hanno dovuto rassegnare le loro dimissioni da un contratto a tempo indeterminato per poter diventare di ruolo, credendo fortemente nel desiderio di questo governo di sanare questa situazione.
In conclusione, noi chiediamo, laddove venga riaperto il concorso riservato, di potervi partecipare onde evitare ennesime discriminazioni perché diplomati magistrali statali e diplomati magistrali delle paritarie sono tutti docenti delle scuole pubbliche.