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Concorso straordinario docenti di religione, esami a novembre: per Ruscica (Snadir) “è molto probabile”

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Arrivano conferme importanti sull’anteprima fornita dalla Tecnica della Scuola a proposito dello svolgimento a partire dal mese di novembre della prova unica orale dei due concorsi straordinari riservati agli insegnanti di religione cattolica che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio nella scuola dell’infanzia-primaria e nella scuola secondaria di primo e secondo grado. A fornirle è Orazio Ruscica, segretario nazionale Snadir e presidente Fgu.

Ruscica, come commenta l’ipotesi di avvio imminente del concorso per assegnare 4.500 posti?

“In effetti, considerando le informazioni attuali, mi pare sia molto probabile che gli esami possano iniziare già nel mese di novembre”.

Sarebbe un obiettivo centrato rispetto a quanto previsto?

“Sì, la tempistica è in linea con quanto preventivato. E la Fgu/Snadir continuerà a monitorare la situazione e fin da subito sollecita gli Uffici scolastici regionali a mantenere tempi certi e trasparenti, nell’interesse unico dei candidati”.

Rimane in piedi il problema dei commissari difficili da individuare: perché?

“Come suggeriamo da tempo, l’introduzione dell’esonero dal servizio per i candidati, insieme a una retribuzione più adeguata, permetterebbe all’amministrazione di facilitare la partecipazione alle commissioni e ridurre i tempi delle procedure concorsuali. Comunque, a nostra è un’attenzione costante che resta tale e non arretra ora che siamo in vista del traguardo”.

Come giudica l’iniziativa del Ministero di inviare agli Usr precise indicazioni operative per una corretta gestione e valutazione delle domande, così da correggere eventuali errori e non penalizzare i candidati?

“Lo giudico in modo positivo, perché l’indicazione agli Uffici scolastici regionali di validare i titoli senza alcuna penalizzazione del servizio è un obiettivo per cui abbiamo lavorato e che siamo riusciti a concretizzare. Rappresenta quindi un passo fondamentale per risolvere definitivamente le incongruenze interpretative sui codici di qualificazione e garantire un processo equo e trasparente”.