Il Ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha firmato ieri il decreto che disciplina le procedure concorsuali straordinarie riservate agli insegnanti di religione cattolica nella scuola dell’infanzia e della primaria e nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
Il provvedimento, attuativo delle recenti novità introdotte dalla legge di conversione del decreto-legge n. 75 dello scorso 22 giugno, recependo i requisiti stabiliti dalla legge, ammette a partecipare i candidati in possesso, congiuntamente, della certificazione di idoneità diocesana e con almeno trentasei mesi di servizio, anche non consecutivi, nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali, oltre che dei titoli di qualificazione professionale previsti dall’Intesa con la CEI. I candidati dovranno possedere altresì i requisiti generali per l’accesso all’impiego nelle pubbliche amministrazioni.
A queste procedure sarà destinato il settanta per cento dei posti vacanti e disponibili per il triennio scolastico 2022/25 e per gli anni successivi fino al totale esaurimento di ciascuna graduatoria di merito.
Dopo vent’anni dall’ultimo concorso, si avvia così una fase di reclutamento a tempo indeterminato per l’insegnamento della religione cattolica che, nel portare a soluzione una situazione critica che interessa migliaia di persone, assicurerà stabilità e continuità didattica.
Lo comunica il ministero dell’Istruzione e del Merito.
Dopo vent’anni di attesa torna il concorso di religione cattolica. Anzi, i concorsi saranno due: uno ordinario, per poco meno di 2mila posti a disposizione frutto dell’accordo Cei-Ministero del 9 gennaio 2024, e uno straordinario, riservato ai precari storici della disciplina, con oltre 4mila cattedre da assegnare a tempo indeterminato. Per saperne di più, conoscere i tempi di uscita dei bandi (in parallelo), di attuazione delle prove, ma anche per capire chi potrà candidarsi e partecipare alle selezioni, oltre su come prepararsi alle verifiche, La Tecnica della Scuola è andato a fare visita ad Orazio Ruscica: il leader dello Snadir, il primo sindacato in Italia dei docenti di religione con quasi 10mila iscritti, ha spiegato come ci si candiderà alle due procedure, su quali argomenti volgeranno le prove (scritto e orale per l’ordinario, solo il colloquio per lo straordinario), i probabili tempi di realizzazione delle procedure, le modalità di valutazione e anche quando potrebbero entrare in ruolo i primi vincitori.
Concorso ordinario: prove d’esame e tempistica
“Il concorso ordinario – ha spiegato il sindacalista prevedendo un numero di partecipanti ridotto – si baserà su una prova scritta selettiva e una successiva orale: probabilmente lo scritto si baserà sulla procedura in uso in questi ultimi anni, quindi attraverso test a risposta multipla con alcune domande che riguarderanno la lingua inglese. La ripartizione dei punteggi probabilmente sarà uguale a quella utilizzata per gli altri dei docenti di posto comune: 40 punti per lo scritto, 40 per l’orale, 20 per titoli e servizi. Per parteciparvi serviranno due titoli: il titolo di studio per insegnare religione e l’idoneità rilasciata dall’ordinario diocesano entro 90 giorni dalla pubblicazione del bando”.
La maggior parte dei candidati parteciperà però al concorso riservato, che verrà bandito assieme al primo, “in modo contestuale, immaginiamo nelle prossime settimane” ha sottolineato Ruscica. “Probabilmente, però, avranno iter diversi perché l’ordinario potrebbe essere un po’ più lento, mentre lo straordinario, che prevede solo la prova orale, dovrebbe procedere in modo molto più veloce”.
E ancora: “Il concorso ordinario immaginiamo che entro un anno dal bando dovrebbe comunque concludersi, mentre lo straordinario assai prima: ci auguriamo che al primo settembre di quest’anno già un primo gruppo di docenti possa essere immesso in ruolo”.