C’è l’accordo tra Miur e sindacati per la rivisitazione del decreto salva precari approvato ad agosto dal governo “salvo intese”. Una notizia data in anteprima dalla Tecnica della Scuola nel pomeriggio.
Così come segnala la Uil Scuola è un accordo basato su due pilastri: il primo attuato per decreto legge che indice un concorso straordinario per l’immissione nei ruoli già dal 1° settembre 2020; il secondo attuato con un disegno di legge collegato alla Finanziaria che consentirà, anche a coloro che non hanno tre anni di servizio nelle scuole statali, di acquisire l’abilitazione, sia con un percorso riservato che ordinario.
L’intesa comporta anche l’inserimento di un concorso straordinario per i DSGA e la possibilità degli idonei dei concorsi 2016 e 2018 di scegliere un’altra sede su cui chiedere di transitare per l’immissione in ruolo.
La Uil Scuola, ha espresso un parere positivo sull’impostazione politica data da questa intesa, che apre la strada anche all’attuazione dell’intesa sottoscritta con il primo governo Conte, nell’aprile scorso, richiamata dall’intesa stessa che impegna il Governo per il rinnovo del contratto e per la salvaguardia del sistema scolastico nazionale.
Su questi presupposti, è stata firmata, nel pomeriggio, l’intesa tra le organizzazioni sindacali della scuola e il ministro Fioramonti, che dà il via al percorso di immissione in ruolo del personale precario della scuola.
Questi nel dettaglio i contenuti dell’intesa:
«al fine di stabilizzare il personale precario e valorizzare l’esperienza pregressa» il Ministro si è impegnato a presentare al prossimo Consiglio dei Ministri uno schema di decreto legge che prevede di:
- bandire, contestualmente al concorso ordinario, un concorso straordinario per almeno 24.000 posti nella scuola secondaria di primo e secondo grado riservato ai docenti che abbiano almeno tre anni di anzianità nella scuola secondaria, uno dei quali nella classe di concorso per la quale concorrono. Il concorso prevederà una prova computer based che si supererà con un punteggio minimo punteggio di 7/10.
Durante il periodo di prova i vincitori, se non in possesso, dovranno acquisire i 24 Cfu con oneri a carico dello Stato. Il periodo di prova si concluderà con una prova finale nella quale gli interessati dovranno dimostrare di saper condurre una lezione.
Valuterà la prova il comitato di valutazione composto anche da un membro esterno.
I docenti che non rientreranno nei 24.000 posti ma conseguiranno il punteggio minimo di 7/10, se titolari di un contratto almeno sino al 30 giugno, sosterranno una prova orale selettiva abilitante.
Anche in questo caso dovranno acquisire i 24 Cfu;
L’intesa prevede anche l’immissione dei vincitori del concorso 2016 e 2018, su base volontaria, in una Regione diversa rispetto a quella della graduatoria di appartenenza;
E’ previsto inoltre un bando di concorso per i “DSGA facenti funzioni”, con almeno tre anni di servizio nei precedenti otto. Tale graduatoria sarà utilizzata in subordine a quella del concorso ordinario.
Il Ministro si è, inoltre, impegnato a presentare al Consiglio dei Ministri un disegno di legge che disciplina i percorsi di formazione e abilitazione del personale docente.