Come abbiamo visto in precedenza, è stato firmato il decreto relativo al concorso straordinario infanzia e primaria, che potrebbe essere pubblicato a breve in Gazzetta Ufficiale. Dopo l’attesa, e il parere del CSPI, sono emerse alcune “sistemazioni” che sono state apportate nel testo del decreto. Ma soprattutto chiarimenti e conferme.
Il servizio sul sostegno valido su posto comune
Un primo punto importante chiarito nei giorni scorsi è quello del servizio sul sostegno, nel senso che questo sarà valutabile su posto comune ai fini del punteggio necessario per l’ammissione al concorso, che prevede 2 anni di servizio, specifico per l’ordine di scuola, negli ultimi 8.
Pertanto, saranno validi anche gli anni di servizio sul sostegno senza specializzazione ai fini della partecipazione su posto comune.
Non vale il servizio nelle scuole paritarie
Invece, a proposito di conferme, c’è da segnalare l’impossibilità di valutare come valido il servizio svolto nelle scuole paritarie.
Su questo punto, nonostante le proteste di molti docenti, l’amministrazione non ha voluto fare marcia indietro. Sin dal decreto dignità, il requisito per partecipare al concorso, è quello dell’obbligo di avere svolto nel corso degli ultimi otto anni scolastici almeno due annualità di servizio specifico, “presso le istituzioni scolastiche statali valutabili come tali ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n° 124 e successive modificazione”.
Le scuole paritarie, riconosciute ai sensi della legge 62 del 10 marzo 2000, pur assolvendo un servizio di istruzione pubblica, rientrano nel comparto delle scuole non statali, ma, proprio in virtù della equipollenza generalmente riconosciuta come servizio pubblico, sorprende un po’ tale presa di posizione della maggioranza che ha presentato l’emendamento.
Ma per la procedura straordinaria il Governo, specie il M5S, ha da subito chiarito che non avrebbe conteggiato gli anni di precariato nelle scuole paritarie.
“Stiamo parlando di 24 mesi negli ultimi otto anni, che non sono pochi, pertanto gli esclusi saranno molti di meno“, ha riferito l’onorevole Azzolina del M5S in una precedente intervista a La Tecnica della Scuola.
Tutela per i docenti con disabilità
Per quanto riguarda le modifiche apportate al testo del decreto, c’è da segnalare quanto il senatore Mario Pittoni, presidente della Commissione Cultura e istruzione in Senato, aveva già anticipato: “Per coloro che hanno diritto alla riserva di posti in applicazione della legge n. 68/99 e non possono produrre il certificato di disoccupazione rilasciato dai centri per l’impiego poiché occupati con contratto a tempo determinato alla data di scadenza del bando del concorso straordinario, ho chiesto sia inserita la possibilità di indicare la data e la procedura in cui hanno presentato in precedenza la certificazione richiesta“.
Si tratta, pertanto, di una tutela verso i supplenti con disabilità.
Nel decreto vengono dettagliati il contenuto del bando, i termini e le modalità di presentazione delle domande, i titoli valutabili, le modalità di svolgimento della prova orale, i criteri di valutazione dei titoli e della prova, la composizione delle commissioni di valutazione e i programmi di esame.
L’obiettivo condiviso da amministrazione e sindacati, resta quello di garantire ai partecipanti l’assunzione a tempo indeterminato già dal 1 settembre 2019.
A questo punto, bisogna aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che potrebbe avvenire a breve.
A seguire anche il concorso ordinario
Nel comunicato diramato nel tardo pomeriggio del 18 ottobre, il Ministro Bussetti ha chiarito: “Abbiamo mantenuto l’impegno preso con il Decreto Dignità, sbloccando la situazione di paralisi ereditata dal precedente Governo”. commenta il ministro.
“Ma non ci fermiamo: a breve partirà anche il concorso ordinario, sempre per la scuola dell’infanzia e primaria, per il quale i miei Uffici stanno avviando le relative procedure autorizzatorie”, ha concluso Bussetti.
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