Il 29 maggio 2024, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha emanato i decreti n. 1327 e 1328, aprendo ufficialmente i tanto attesi concorsi straordinari per i docenti di religione cattolica. Possono partecipare i candidati con un titolo culturale adeguato e almeno trentasei mesi di servizio, anche non consecutivi, nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali, indipendentemente dall’ordine e grado. L’obiettivo è coprire i posti vacanti nel triennio 2022-2025 e negli anni successivi fino al totale esaurimento delle graduatorie.
Per l’insegnamento della religione cattolica sono stati messi a disposizione 4.500 posti, suddivisi in questo modo: 2.336 nelle scuole secondarie di primo e secondo grado e 2.164 nelle scuole dell’infanzia e primaria. L’intento è coprire le necessità per il triennio 2022-2025 e oltre.
Nonostante la scadenza della domanda fosse l’8 luglio 2024, a quattro mesi di distanza, i candidati sono ancora in attesa di conoscere la data della prova orale. Quest’ultima prevede la presentazione di una traccia estratta 24 ore prima, tra tre opzioni predisposte dalla commissione. La prova è finalizzata a valutare la preparazione dei candidati rispetto a questioni educative, didattiche e metodologiche, escludendo i contenuti specifici dell’insegnamento della religione cattolica.
La prova orale, della durata massima di 30 minuti, richiede la presentazione di una proposta didattica che includa:
• Finalità e obiettivi educativi e didattici
• Organizzazione di spazi, tempi e materiali
• Strategie per la gestione dei gruppi e per percorsi differenziati
• Strumenti didattici, con esempi di uso pratico delle tecnologie digitali
È richiesta inoltre una competenza nella comprensione e conversazione in lingua inglese, almeno al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento.
La commissione dispone di 250 punti totali, ripartiti così: 100 punti per la prova orale, 100 per l’anzianità di servizio e 50 per i titoli. Al termine delle prove orali, le commissioni redigeranno le graduatorie di merito, suddivise per grado di scuola e per regione in base agli ambiti diocesani. Le graduatorie saranno determinate dal punteggio ottenuto nella prova orale, dagli anni di servizio e dai titoli posseduti
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