Il concorso straordinario docenti 2020 si farà. Il Ministero dell’Istruzione tira dritto nonostante l’aumento dei casi di covid che può far aumentare ogni giorno di più la percentuale di docenti precari che non potranno presentarsi a causa del contagio e della quarantena.
Sono già tanti i casi segnalati di docenti che già sanno di non poter sostenere la prova del concorso straordinario, che parte il prossimo 22 ottobre: “Ho fatto il tampone dopo aver scoperto che mio marito è positivo al covid: anche io sono positiva. Aspettavo questo concorso da tanto. Adesso non potrò farlo perchè non posso muovermi da casa. Non ci sono prove suppletive. Ma non era meglio rinviarlo?“, scrive una docente precaria sui nostri canali social.
C’è anche la storia riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno di una docente che ha contratto il virus, probabilmente contagiata da uno studente: “Io e tanti miei colleghi auspichiamo alla prova suppletiva“. E’ assolutamente necessario prevederlo “per i docenti contagiati come me che aspetto dal 2014“, dice l’insegnante.
Eppure il protocollo di sicurezza previsto per il concorso straordinario parla chiaro: i docenti posti in quarantena non potranno accedere alla prova. Così come chi avrà una temperatura di oltre 37.5° o sintomi sospetti: il protocollo di sicurezza del concorso straordinario, come sappiamo, prevede infatti che questi insegnanti non possano accedere alla prova.
In realtà in altre occasioni è stato previsto un calendario di prove suppletive: vedi il concorso a cattedre del 2016 o quello di cui al DDG 85/2018, la magistratura amministrativa ha infatti disposto lo svolgimento di prove suppletive della prova scritta, che presentava modalità di svolgimento analoghe a quella di cui al concorso straordinario prossimo a partire.
La protesta dei precari, che preparano questo concorso da molto tempo, è proprio rivolta anche a questo aspetto: perchè non c’è la prova suppletiva? D’altronde, si tratta di una situazione di emergenza sanitaria.
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