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Concorso straordinario, pure il M5S Lombardia chiede il rinvio. E il Pd torna alla carica

A poco più di un giorno dal concorso straordinario per 32 mila posti nella secondaria si accavallano le richieste di rinvio. Tra queste spicca la mozione urgente approvata dal Consiglio regionale della Lombardia, su proposta della Lega, che impegna la Giunta ad attivarsi per chiedere al ministero dell’Istruzione e al Governo di far slittare le prove scritte in programma dal 22 ottobre al 16 novembre: tra i voti favorevoli (57 con un solo astenuto) figurano anche i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle.

A tutela dei tanti partecipanti

Assieme al centrodestra, al Pd e all’assessore regionale all’Istruzione Melania Rizzoli, è stato chiesto di evitare di sottoporre i candidati alle prove, “a tutela (…) delle migliaia di precari partecipanti, del personale scolastico e di tutte le persone comunque coinvolte nelle prove concorsuali”.

Passa pure la richiesta di assumere i precari

Approvato a maggioranza anche il secondo punto della mozione che contestualmente al rinvio del concorso auspica un “processo di stabilizzazione dei decenti precari e degli specializzati su sostegno affinché sia assicurata al sistema scolastico la copertura dei posti vacanti”. In questo caso, sulle assunzioni preferenziali dei precari, il M5S ha seguito la politica nazionale, la quale non prescinde, ai fini delle assunzioni a tempo indeterminato, dei concorsi pubblici o riservati, comunque con lo svolgimento di prove che misurino il merito.

Pittoni: Azzolina prenda atto e fermi le prove

La richiesta di posticipo della prove da parte dell’intera Giunta lombarda non è sfuggita al senatore Mario Pittoni, responsabile Scuola della Lega e vice presidente della commissione Cultura: “Azzolina prenda atto del no odierno all’unanimità in Regione Lombardia e fermi il concorso straordinario!”.

“Neppure il suo partito se l’è sentita di supportare una procedura tutt’altro che urgente per i docenti, che in piena emergenza sanitaria da giovedì dovrebbe muovere sul territorio nazionale 66.000 candidati anche per centinaia di chilometri. Tra l’altro – conclude il leghista . quasi tutti già insegnano e quindi, una volta rientrati, si ritroverebbero a contatto con decine (in alcuni casi centinaia) di alunni”.

Pd: “un rischio che sarebbe meglio non correre”

Nel corso dell’antivigilia della prima prova del concorso straordinario della secondaria, anche il Partito Democratico è ripartito all’attacco per chiederne il rinvio.

In una nota congiunta, il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci ed il vicepresidente della commissione istruzione Francesco Verducci, che sul tema aveva già presentato un’interrogazione urgente alla ministra, hanno ribadito che “il prossimo concorso della scuola” comporta “un rischio che sarebbe meglio non correre”.

“A pochi giorni dall’inizio, riteniamo intollerabile che la ministra Azzolina non abbia previsto e comunicato una prova suppletiva per gli insegnati che sono in quarantena o positivi. Il Pd chiede ufficialmente alla ministra questa minima garanzia”, concludono i due parlamentari democratici.

I precari: sottoposti a “rischiosi viaggi con mezzi pubblici”

Tra i vari appelli rivolti alle istituzioni figurano pure diversi docenti precari. In un lungo post sul gruppo Facebook ‘no concorso straordinario durante Covid’, che conta oltre 3.500 partecipanti, si legge: “Chiediamo il rinvio del concorso a tempi migliori al fine di arginare i danni di quello che si configura a tutti gli effetti come una bomba epidemiologica di cui qualcuno prima o poi dovrà rendere conto alle famiglie e agli studenti dai quali torneremo in classe il giorno successivo a fare lezione”.

“Sono migliaia i docenti che sosterranno i concorsi fuori regione – si legge ancora nel post – che per raggiungere le sedi concorsuali dovranno sottoporsi a rischiosi viaggi con mezzi pubblici”. Queste “migliaia di docenti dovranno poi tornare il giorno successivo del concorso nelle proprie aule come potenziali e inconsapevoli soggetti virulenti”.

Chi sta in isolamento tagliato fuori?

In più, gli insegnanti precari in quarantena, in isolamento o risultati già positivi non potranno partecipare “alla prova concorsuale” per la quale sono “in attesa da oltre 6 anni, dal momento che sono 6 anni che non vengono banditi concorsi”.

Il rischio è “che questo concorso si trasformi nella Atalanta-Valencia di febbraio 2020 è altissimo, e noi siamo allibiti dalla miopia del Ministero, del Governo, delle Regioni in tal senso e sconcertati dalla approssimazione e dalla superficialità di una gestione siffatta”, concludono i precari.

Perchè esporsi ad un rischio reale?

Tra i contrari allo svolgimento delle prove vi sono anche i sindacalisti dell’Anief, il sindacato dove ha operato per alcuni anni l’attuale ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Secondo il leader  Marcello Pacifico, “i rischi di incorrere nel Covid non possono essere elusi dall’amministrazione scolastica e da chi ha deciso che questo concorso di deve fare obbligatoriamente ora. Perché i presupposti per sospendere le prove e prevedere delle date successive di svolgimento degli scritti vi sono tutti: basterebbe il più che prevedibile elevato numero di docenti impossibilitati a parteciparvi, perché in isolamento fiduciario o impossibilitati per motivi di salute, ai quali va comunque concessa una seconda possibilità”.

“Allo stesso modo, considerando l’eccezionalità della situazione e l’oggettiva possibilità di diventare positivi al Covid19, non si può di certo obbligare chi oggi non è stato colto dal Covid a esporsi ad un rischio reale, è bene che l’amministrazione provveda a mutare la data di svolgimento delle prove a livello nazionale”.

Alessandro Giuliani

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