Politica scolastica

Concorso straordinario: salta il testo “a crocette”, prova scritta dopo settembre

Proseguono senza sosta i lavori della Commissione Cultura del Senato per la conversione in legge del decreto scuola.
La “battaglia” sulla questione del concorso straordinario è in pieno svolgimento da giorni e si concluderà certamente sul filo di lana.
Nelle ultime ore si sono succeduti testi diversi dell’emendamento a firma della relatrice che potrebbe ancora cambiare fino all’ultimo momento.
Per ora appare è assodato che non ci sarà la il test “a crocette” da farsi nel mese di agosto in quanto la prova sarà formata da un certo numero di questi a risposta aperta che si intenderà superata solo con un punteggio di almeno 7/10.
Inoltre l’emendamento chiarisce che la prova si svolgerà nel corso dell’anno scolastico 2020/21 e quindi non prima del settembre prossimo (si parla già del periodo ottobre/novembre).

Resta tuttavia un problema politico di non poco conto in quanto proprio in questi minuti il senatore PD Verducci ha reso noto di non avere intenzione di ritirare il proprio emendamento che prevede un concorso senza nessun tipo di prova e quindi, di fatto, basato solamente sul punteggio dei titoli e del servizio.
Si tratta però di capire se l’approvazione dell’emendamento della relatrice precluderà il voto sulla proposta di Verducci.

Va segnalata anche la presa dichiarazione del senatore della Lega Mario Pittoni, ripresa dall’Ansa: “L’emendamento della relatrice conferma che il governo non ha alcuna intenzione di tenere conto dell’emergenza epidemiologica, la quale consiglierebbe di puntare sul rafforzamento e la stabilizzazione dell’organico docenti. Se troverà conferma – come sembra – la marcia indietro di Pd e Leu, nuovamente appiattiti sulle posizioni dei 5 Stelle, il prossimo anno scolastico partirà con zero assunzioni a tempo indeterminato”.

“Anzi – aggiunge Pittoni – ci saranno 30 mila precari in più a seguito dei pensionamenti, che porteranno il totale dei supplenti a 200 mila. Il contrario dell’impegno su nostra sollecitazione preso nelle ultime settimane, a parole, – da esponenti della quasi totalità delle forze politiche di garantire tutti gli insegnanti titolari in cattedra il prossimo settembre”.

Reginaldo Palermo

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