Precari

Concorso straordinario scuola secondaria: sarà valido il servizio nelle paritarie. Ma solo per l’abilitazione

Come abbiamo riferito in precedenza, il presidente Mattarella ha firmato il decreto scuola approvato il decreto scuola licenziato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 10 ottobre, il cosiddetto “Decreto salva precari Bis”.

A questo punto, sembra proprio essere imminente la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale. Ricordiamo che il decreto legge dovrà essere convertito in legge entro i 60 giorni successivi alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Concorso straordinario secondaria: il servizio nelle paritarie è valido

Come anticipato, il testo firmato dal presidente contiene sostanzialmente due modifiche. La modifica sostanziale per quanto riguarda il docenti è quella relativa al concorso straordinario secondaria: anche i docenti con tre anni di servizio nella scuola paritaria possano partecipare al concorso straordinario, ma il superamento della prova concorsuale, sarà utile solo a conseguire l’abilitazione all’insegnamento e non anche l”immissione in ruolo.

Quindi, i precari che hanno svolto servizio nella scuola paritaria, potranno partecipare al concorso straordinario, ma non potranno concorrere all’immissione in ruolo. Il servizio prestato dai precari è considerato valutabile sia ai fini delle graduatorie a esaurimento che delle graduatorie di istituto. Ed otterranno l’abilitazione.

Decreto scuola, concorso straordinario per 24mila docenti

Spazio alla procedura straordinaria per immettere in ruolo già da settembre 2020, 24mila precari con almeno tre anni di servizio alle spalle.

Così sarà la selezione

Il concorso verrà bandito solamente per le Regioni, le classi di concorso e le tipologie di posti per le quali si prevedano posti vacanti negli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023.

Le assunzioni dei vincitori potranno continuare anche dopo il suddetto periodo, perché la graduatoria di merito è ad esaurimento.

I posti saranno suddivisi tra posti comuni e posti di sostegno. La selezione prevede una sola prova scritta computer base con quesiti a risposta multipla che viene superata con 7/10. Le graduatorie si basano sul voto della prova scritta e sui titoli, culturali e di servizio.

I 24mila vincitori entreranno in ruolo a settembre 2020. Scatta poi l’anno di prova che consentirà di acquisire i 24 Cfu con oneri a carico del Miur. A fine anno, basta una lezione simulata e si viene confermati in ruolo. La commissione di valutazione sarà composta da docenti della scuola, più un membro esterno.

Prevista inoltre la possibilità per chi ottiene 7/10, e non rientra nei 24mila vincitori, di potersi abilitare con la sola prova orale purché si acquisiscano i 24 Cfu e si stia insegnando con supplenza almeno fino al 30 giugno.

Possibilità di scegliere provincia diversa per accedere al ruolo

Per tamponare la “supplentite”, ecco norma che consente a vincitori e idonei dei concorsi 2016 e 2018 e docenti delle Gae di poter scegliere una regione/provincia diversa dove presentare domanda per accedere al ruolo. La stabilizzazione avverrà dopo lo scorrimento delle graduatorie del territorio in questione.

 

Fabrizio De Angelis

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