I vincitori del concorso scuola straordinario per la secondaria non potranno fare domanda di trasferimento per cinque anni. Lo prevede il decreto scuola, attualmente in fase di approvazione in Commissione al Senato, che porterà all’indizione del concorso scuola 2020.
Concorso scuola straordinario: vincolo di cinque anni per i vincitori
Il decreto scuola approdato in Senato specifica proprio tale disposizione: “A decorrere dalle immissioni in ruolo disposte per l’anno scolastico 2020/2021, i docenti a qualunque titolo destinatari di nomina a tempo indeterminato possono chiedere il trasferimento, l’assegnazione provvisoria o l’utilizzazione in altra istituzione scolastica ovvero ricoprire incarichi di insegnamento a tempo determinato in altro ruolo o classe di concorso soltanto dopo cinque anni scolastici di effettivo servizio nell’istituzione scolastica di titolarità, fatte salve le situazioni sopravvenute di esubero o soprannumero. La disposizione del presente comma non si applica al personale di cui all’articolo 33, commi 3 e 6, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, purché le condizioni ivi previste siano intervenute successivamente alla data di iscrizione ai rispettivi bandi concorsuali ovvero all’inserimento periodico nelle graduatorie di cui all’articolo 401 del presente testo unico“.
Inoltre, è bene ricordare che “l’immissione in ruolo comporta, all’esito positivo del periodo di formazione e di prova, la decadenza da ogni graduatoria finalizzata alla stipulazione di contratti di lavoro a tempo determinato o indeterminato per il personale del comparto scuola, ad eccezione di graduatorie di concorsi ordinari per titoli ed esami di procedure concorsuali diverse da quella di immissione in ruolo”.
Ciò risulta quindi abbastanza chiaro: chi parteciperà al prossimo concorso straordinario scuola secondaria e rientrerà nel contingente dei 24 mila vincitori, non potrà presentare domanda di trasferimento per cinque anni e quindi dovrà lavorare nella stessa sede di titolarità in cui è stato assegnato.
Ecco il testo approdato in Senato (clicca qui)
Quale servizio è valido per il concorso scuola 2020 riservato?
Come sappiamo, potranno partecipare al concorso straordinario abilitante per la scuola secondaria di primo e secondo grado, i docenti in possesso dei seguenti requisiti:
- almeno tre anni di servizio nella scuola secondaria statale (anche su sostegno) dal 2008/2009 al 2018/2019. Chi conclude la terza annualità nel 2019/2020 partecipa con riserva
- uno dei predetti tre anni deve essere specifico, ossia svolto nella classe di concorso per cui si partecipa.
- Potranno partecipare, anche se solo ai fini dell’abilitazione, i docenti che hanno maturato il servizio di tre anni nella scuola paritaria.
Per i posti di sostegno è necessario avere, oltre ai seguenti requisiti di servizio, la specializzazione sul sostegno.
Concorso scuola secondaria: la procedura riservata
La procedura per l’immissione si baserà su più passaggi:
Prima si svolgerà, come accennato in precedenza, il concorso scuola 2020, che vedrà una prova selettiva computer based che si supera con un punteggio minimo di 7/10; graduatorie di merito redatte sommando i punteggi dei titoli culturali e di servizio posseduti più il punteggio ottenuto nella prova selettiva.
Successivamente si procederà all’assunzione in ruolo secondo la posizione in graduatoria.
I docenti assunti saranno ammessi all’anno di prova e di formazione (180 giorni di servizio e 120 di attività didattica) durante il quale, se ne sono sprovvisti, dovranno acquisire 24 CFU a carico dello Stato.
Al termine di tale periodo, per ottenere la conferma in ruolo, dovranno essere valutati dal comitato di valutazione della scuola dove prestano servizio, integrato da un componente esterno.
Nel caso in cui non si dovesse superare per due volte (considerato che il periodo di prova è ripetibile) la prova orale prevista al termine del periodo di prova, il contratto di assunzione è risolto.
Le assunzioni dei vincitori potranno continuare anche dopo il suddetto periodo, perché la graduatoria di merito è ad esaurimento.
I posti saranno suddivisi tra posti comuni e posti di sostegno.
Ovviamente, trattandosi di un testo ancora non approvato in via definitiva, non è escluso che possano cambiare alcune condizioni già elencate in questo ed altri articoli sul tema.
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