Il decreto scuola (il salva precari bis licenziato dal Consiglio dei Ministri dello scorso 10 ottobre) è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Al’’interno, c’è il concorso ordinario scuola secondaria, oltre allo straordinario.
Il concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e di secondo grado, previsto dall’art.1 del D.L. 126 del 29.10.2019, sarà bandito solo per le Regioni, per le classi di concorso e per le tipologie di posto dove si prevedono che ci siano posti disponibili e vacanti per il prossimo triennio 2020/21, 2021/22, 2022/23.
Concorso straordinario secondaria, le prospettive per gli idonei non vincitori
Potranno partecipare al concorso straordinario abilitante per la scuola secondaria di primo e secondo grado, i docenti in possesso dei seguenti requisiti:
- almeno tre anni di servizio nella scuola secondaria statale (anche su sostegno);
- uno dei predetti tre anni deve essere specifico, ossia svolto nella classe di concorso per cui si partecipa.
Il superamento dell’anno di prova darà luogo anche al conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento.
Prima si svolgerà il concorso straordinario (prova selettiva computer based, che prevede quesiti a risposta multipla e si supera con un punteggio minimo di 7/10; graduatorie di merito redatte sommando i punteggi dei titoli culturali e di servizio posseduti più il punteggio ottenuto nella prova selettiva.
Successivamente si procederà all’assunzione in ruolo secondo la posizione in graduatoria. I docenti assunti saranno ammessi all’anno di prova e di formazione (180 giorni di servizio e 120 di attività didattica) durante il quale, se ne sono sprovvisti, dovranno acquisire 24 CFU a carico dello Stato.
I candidati che supereranno la prova scritta, ma non risulteranno collocati in posizione utile per l’immissione in ruolo, potranno conseguire l’abilitazione, previo conseguimento dei 24 Cfu con costi a carico degli interessati, e il superamento di una prova orale.
La composizione della commissione che valuterà gli aspiranti all’abilitazione, le modalità e i contenuti della relativa prova saranno definiti con un decreto del ministero dell’istruzione