Il concorso straordinario è stato sospeso dal 5 novembre al 3 dicembre, come previsto dal nuovo Dpcm. Nonostante le indicazioni del Ministero, si aprono scenari vari sollevati sia dai sindacati che dalle forze politiche.
Fra i primi a prendere posizione in merito allo stop del concorso è stato Francesco Sinopoli, segretario nazionale della Flc Cgil: “Per dare risposte efficaci alla scuola serve il confronto con le parti sociali che dal ministero dell’Istruzione è mancato in questi mesi, col risultato che le assunzioni sono state rimandate, le cattedre sono rimaste scoperte e, come da noi previsto, il concorso avviato in piena pandemia è stato bloccato. La procedura per titoli e prova orale, che sin da marzo avevamo proposto, ci avrebbe evitato questi problemi e garantito le assunzioni su tutti i posti rimasti scoperti, consentendo alle scuole una ripartenza migliore“.
“Il momento è quello più giusto -prosegue Sinopoli – siamo alla vigilia della Legge di Bilancio, e questo ci consente di ragionare delle risorse per stabilizzare l’organico e per garantire l’accesso alla formazione in ingresso ai precari e a chi si avvicina al lavoro di insegnante“.
Anche il collega Pino Turi, segretario nazionale della Uil Scuola, appare piuttosto critico: “la realtà ha prevalso sulla narrazione: serve un atto di responsabilità e non limitarsi alla sospensione del concorso straordinario, ma serve una sessione di discussione che riguardi il reclutamento“.
“Il percorso è saltato e va riprogrammato. C’è qualcuno che possa pensare ancora che la convivenza tra il concorso ordinario e lo straordinario possa ancora reggere? Si tratta di agire e presto per non pregiudicare anche il prossimo anno scolastico“, ha aggiunto Turi.
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Anche dalla politica grandi polemiche dopo la sospensione del concorso. Mario Pittoni, senatore della Lega, fa notare che “decine di migliaia di insegnanti hanno però già messo a rischio la propria salute per partecipare. Di conseguenza si profila l’ennesima contrapposizione, stavolta fra chi – dopo la prova – è ormai convinto di avere il ruolo in tasca (quindi difenderà la procedura concorsuale) e coloro che puntano all’assunzione da graduatoria per titoli e servizio come normativa e buonsenso suggeriscono dall’inizio della crisi pandemica; sola strada, tra l’altro, a garantire il risultato in tempo utile“.
“Da mesi diciamo che il concorso straordinario della scuola non si poteva tenere in questa epidemia, ma incredibilmente la ministra Azzolina si ostinava. Oggi autocertifica il suo fallimento, ne prenda atto e sia conseguente. Da sempre Fratelli d’Italia sostiene che la strada più giusta e semplice è quella di stabilizzare i nostri precari della scuola, insegnanti veri forgiati dal servizio e dai sacrifici di vita affrontati. I precari sono un capitale umano che lo Stato non può cestinare“. Lo scrive su Facebook il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, capogruppo in Commissione Istruzione.
Secondo il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, si tratta di “una misura necessaria e di buon senso, che non avremmo dovuto aspettare così a lungo.”
“Ora assicuriamo a tutti la partecipazione – conclude il vicepresidente per Leu in commissione cultura a Montecitorio – in sicurezza e nei tempi giusti garantendo anche a chi non ha potuto partecipare alle prove perché impedito da quarantene o malattia di poterlo fare.”
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