Qualcosa sembra non avere funzionato al meglio negli esiti del concorso straordinario della secondaria per portare in ruolo 32 mila dei 64 mila che hanno presentato domanda, come previsto dal D.D. n. 510 del 23 aprile 2020 e D.D. n. 783 del 8 luglio 2020, Questa è l’idea che ci siamo fatti stando a sentire le vibranti proteste di alcuni candidati che non hanno superato la prova scritta, che è anche l’unica di cui era composta la procedura.
Su Facebook c’è chi dice di avere presentato domanda di accesso agli atti per verificare le correzioni della propria prova.
Alcuni temono, in particolare, di avere ricevuto copia di un compito non proprio: un candidato dice che in quello corretto c’erano solo 4 quesiti svolti, mentre ne aveva portati a termine 6 per intero.
C’è anche chi è stato in prima istanza promosso con massimo dei voti e poi ha ricevuto, sotto forma di errata corrige, della comunicazione di bocciatura: in questo caso, la commissione avrebbe sbagliato nell’invertire alcuni codici che associavano le prove ai candidati.
Le doglianze su facebook non sono affatto limitate a pochi casi, ma diffuse. Probabilmente più del dovuto.
Ricordiamo, comunque, che quando si svolgono i concorsi pubblici esiste la possibilità di presentare domanda di accesso agli atti per conoscere, in modo specifico, i motivi della valutazione della prova concorsuale.
Il candidato alla prova scritta del concorso straordinario peri l’immissione in ruolo ha pieno titolo, quindi, ai sensi degli artt. 22-23-24-25 della Legge n. 241/90 e ss.mm.ii, di esercitare il diritto di chiedere il rilascio di copia degli atti (correzione della prova e criteri di valutazione con apposita griglia) relativi alla procedura per titoli ed esami per l’immissione in ruolo del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado, per la specifica classe di concorso per cui aveva i requisiti di partecipazione.
L’importante è che nel ricevere copia degli atti, questi servano a risolvere i dubbi iniziali.
Nel caso il candidato accertasse delle incongruenze, allora avrebbe pieno diritto a chiedere la rettifica del trattamento ricevuto.
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