Il 6 aprile del 2023 il Ministro dell’Istruzione e del Merito annunciava nel proprio sito il varo di un piano straordinario di reclutamento al fine di garantire la regolarità dell’avvio dell’anno scolastico e ridurre il precariato, specie per gli alunni disabili.
In attuazione del PNRR, è annunciata, prima dell’inizio dell’anno scolastico 2023/2024 una procedura concorsuale straordinaria alla quale potranno partecipare I docenti che abbiano maturato 36 mesi di servizio o siano in possesso oltre alla laurea dei 24 crediti formativi universitari conseguiti entro il 31 ottobre del 2022.
Il disegno di legge di Conversione del decreto n° 75 del 22 giugno 2023, nel porsi l’obiettivo di velocizzare lo svolgimento delle procedure concorsuali per il personale docente, sia su posti comuni sia su posti di sostegno, ha previsto di apportare delle modifiche all’articolo 59 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106.
Il decreto, proprio per velocizzare la procedura concorsuale, ha previsto l’introduzione dei quesiti a risposta chiusa per i concorsi banditi in costanza di PNRR, e successivamente a tale periodo, la possibilità di scelta tra i quesiti a risposta chiusa e quelli a risposta aperta. Fermo restante che qualora si optasse per il ripristino dei quesiti a risposta aperta vi è la possibilità di prevedere, con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito la prova preselettiva.
Il bando, dovrebbe prevedere una prova scritta, unica per le diverse classi di concorso, volta ad accertare le conoscenze e le competenze dei candidati sotto l’aspetto pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico.
La prova orale avrà il compito di accertare le conoscenze e le competenze disciplinari del candidato anche attraverso un test specifico.
Secondo quanto si legge nella proposta di legge, non sarà più possibile integrare gli idonei nelle rispettive graduatorie, ma l’integrazione è prevista soltanto in relazione ai posti oggetto di rinuncia con i candidati che hanno raggiunto almeno il punteggio minimo previsto per il superamento delle prove concorsuali.
L’integrazione degli idonei sarà possibile solo con i criteri suddetti, quindi solo nel limite dei posti banditi, ciò al fine di assicurare che tutti i posti oggetto della procedura concorsuale siano coperti e al contempo non creare la presenza d’idonei in graduatoria.
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