Carissimo Ministro Bianchi,
Ieri anche io insieme a molti colleghi, forse scioccamente, ci siamo prestati all’ennesima pagliacciata, inscenata per noi docenti, o aspiranti tali, probabilmente, e per farlo ci siamo fatti centinaia di km, percorrendo in lungo e largo la Sicilia!
Caro Ministro la Scuola è cambiata, almeno così pare, studiando dai manuali che parlano di competenze, di obiettivi specifici, d’inclusione…
Ma Lei ha probabilmente nostalgia di quella scuola, datata, fatta di poesie a memoria, tutte, come di date e nomi, anche i più irrilevanti, di quelli che anche l’insegnante chiedeva con il libro rigorosamente aperto.
Caro Ministro potrebbe, a questo punto, ripristinare le bacchettate alle mani, o la punizione dietro la lavagna, per ogni errore commesso!
Noi non siamo docenti che GIUDICANO il livello di preparazione dei nostri alunni propinando loro test a risposta multipla, impossibili anche per noi! La capacità mnemonica non è garanzia di acquisizione dei contenuti …
Un docente oggi punta ad altro, mio caro Ministro: ad essere impeccabile per i propri alunni, sotto ogni profilo, stampando un bel sorriso quotidianamente, a prescindere da tutto e da tutti, per creare un ambiente idoneo per l’apprendimento, cercando le strategie didattiche più adatte per garantirlo a tutti, soprattutto!
Ministro, le nozioni non vanno più di moda, a parte le formule scientifiche, quelle vanno ricordate, necessariamente, ma sono solo previste per alcune discipline!
Ho studiato Lettere, classiche per l’esattezza, e mi sono fatta umiliare da un test fatto per 2/5 di domande inerenti discipline completamente estranee al mio corso di studi, ergo alle materie di insegnamento.
Mi riferisco ai quesiti di inglese ed informatica oltretutto insidiosi e probabilmente inesatti.
Per non parlare delle domande di indirizzo: mi scusi se non ricordo l’equazione malthusiana, se non riesco a decifrare un’immagine in bianco e nero, molto più simile ad uno schizzo di mano inesperta, se non ricordo il colore degli occhi di Foscolo…
Mi vergogno di essermi prestata ad una farsa orchestrata ad hoc, per umiliare chi crede in quel che fa, sempre!
Caro Ministro sono più esperta a scrutare lo sguardo dei miei alunni, ora come non mai, fungendo anche da pedagogista, da psicologa, promuovendo empatia… piuttosto che a cercare di decifrare domande a tempo sul monitor di un pc.
Mi chiede di ricordare numeri anche riguardo al Pnsd ma forse le sfugge che molte scuole ancora mancano degli elementi essenziali per la digitalizzazione.
Ci siamo improvvisati esperti di didattica a distanza, in un momento storico, senza una formazione propedeutica, ma ci sfugge cosa sia il cloud computing, diamine!
Non mi sono mai sentita una insegnante poco preparata, non pecco di presunzione! Faccio del mio meglio per far sì che i miei alunni diventino menti in grado di PENSARE e non di imparare a MEMORIA concetti poco utili per vita.
Caro Ministro provi lei a rispondere alla metà di quei quiz… forse capirà come si ci sente ad essere valutati da un sistema pietoso…, prima di farlo spalanchi le finestre, tolga il cappotto e metta tutto dentro ad un sacco della spazzatura, poi si posizioni davanti al pc con il muro di fronte e ffp2, ovviamente!
Provi a non pensare alle tre ore di viaggio che l’aspettano!
Con osservanza (e amarezza)
Ilaria Lombardo