Home I lettori ci scrivono Concorso, una “pugnalata” agli insegnanti precari

Concorso, una “pugnalata” agli insegnanti precari

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Oltre il 90% degli insegnanti precari abilitati è contro l’emanazione del bando di concorso. Dopo la prima “pugnalata” al mondo della scuola con la legge 107 (buona scuola), Il Miur e il Governo affondano il “coltello” nella schiena degli insegnanti precari.

Il concorso è ingiusto, visto che dalla graduatoria ad esaurimento sono stati assunti anche soggetti con zero anni di servizio, falsi precari che hanno conseguito l’abilitazione non sottoponendosi a nessuna prova concorsuale per essere assunti in ruolo.
All’opposto gli insegnanti precari storici della seconda fascia, oltre ad essere in servizio da anni, hanno dovuto conseguire pure l’abilitazione, conciliando lavoro a scuola, famiglia, lezioni, esami oltre alle dure spese economiche affrontate.
E’ doveroso sottolineare che la maggioranza del precariato storico della scuola si trova nella seconda fascia d’istituto, con anni di servizio sulle spalle, mansione professionale che viene svolta puntualmente con dedizione e professionalità per conto dello Stato. Tale mansione professionale dall’indubbio valore giuridico è riconosciuta attraverso la stipula del contratto nazionale con la Pubblica Amministrazione, mansione che consente di definire i precari dipendenti della Pubblica Amministrazione a tutti gli effetti e non estranei.
Di conseguenza Non accettiamo, culturalmente, professionalmente e giuridicamente di non essere considerati insegnanti e soprattutto precariato storico della scuola pubblica e statale.
Inoltre è inumano indire un bando di concorso con tempi stretti di preparazione allo studio, considerando che la maggior parte dei precari è occupata a scuola dalla mattina fino al pomeriggio e conseguentemente estenuata dall’insegnamento, spesso svolto in sedi lontane e disagiate e in condizioni limite.