Ieri, 20 settembre, il presidente di Anp Roma Mario Rusconi è stato ospite del Tg1 Mattina per parlare della recente riforma del voto in condotta del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara approvata dal Consiglio dei Ministri.
Secondo Rusconi queste misure serviranno: “Si tratta di un miglioramento rispetto a ciò che già esisteva. Forme di aggressività e bullismo si sono fortemente diffuse negli ultimi anni già dai ragazzini dai dieci anni in poi. La scuola non adotterà solo queste forme ‘repressive’: il compito della scuola è anche quello di avere un afflato fortemente educativo. Nessun docente si darà da fare per dare un brutto voto in condotta senza fare un’operazione di recupero”.
Il presidente di Anp Roma ha spiegato la sua idea di scuola: “Sono interessanti i lavori esterni, ciò che io chiamo misure recuperative, non capisco perché hanno fatto scandalo, le applichiamo da decenni. La scuola deve avere un polso sicuro e un afflato educativo. Noi non siamo un carcere, non siamo un riformatorio. Siamo un’organizzazione che deve dare ascolto ai ragazzi e allo stesso tempo far capire che le regole sono importanti. Non solo a scuola ma soprattutto nella vita”.
“I ragazzi ci sorprendono, spesso negativamente ma molto più spesso positivamente se siamo capaci di avere polso fermo ma anche una dimensione di ascolto di cui loro hanno bisogno perché non ce l’hanno in famiglia”, ha aggiunto.
E, sull’introduzione, da quest’anno scolastico, del docente tutor: “Da anni si chiede un’equipe psicopedagogica nelle scuole. Si tratta di una figura di riferimento importante soprattutto quando i ragazzi non ne hanno una in famiglia. Si tratta di un’innovazione che è stata ben accolta dai docenti”, ha concluso Mario Rusconi.
“La riforma del voto in condotta responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti. Prosegue con atti concreti il nostro percorso di ricostruzione di una scuola che dia valide opportunità ai nostri giovani, valorizzi i territori e offra competenze di qualità alle imprese. Nel contempo, una scuola che sia anche capace di affermare la cultura del rispetto”, ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
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