Vincenzo De Luca, governatore della regione Campania, nel suo consueto appuntamento stampa in diretta dalla pagina Facebook, ha parlato a lungo della scuola, di quando le classi rientreranno e ha anche commentato i diversi ricorsi al Tar contro la didattica a distanza.
I ricorsi contro la didattica a distanza
Per quanto riguarda i ricorsi contro la didattica a distanza, il presidente De Luca ha espresso il suo disappunto, affermando: “Pare che li facciano prescindendo dall’epidemia, cioè come se non esistesse nessuna epidemia. Siamo coscienti dei problemi che la didattica a distanza causa, quello che considero sconcertante è non riuscire a tener presenti i due elementi: la necessità di riprendere l’attività scolastica e la necessità di garantire la sicurezza”.
Gli studenti torneranno in classe il 25 gennaio e l’1 febbraio
“Quanto disposto dal Tar, vale a dire la riapertura delle scuole in Campania, era ‘in linea’ con quanto era stato deciso dalla Regione Campania”, ha sottolineato il governatore. “Mentre la valorosa ministra Azzolina continuava a dire di riaprire le scuole il 7 gennaio, la Regione Campania aveva deciso di scavallare il mese di gennaio per verificare se l’epidemia, dopo 2-3 settimane dal Natale e Capodanno, riprendeva o era controllabile. Questo era il motivo, nessuna particolare malvagità“.
“Siamo arrivati a raggiungere i nostri obiettivi – sottolinea De Luca – il 25 dovrebbero riaprire le scuole primarie, come avevamo previsto, lasciando sempre un margine di discrezionalità alle amministrazioni comunali e subordinando sempre tutto alle condizioni sanitarie vere. Poi, dice la sentenza del Tar, dal 1° febbraio cominciamo le attività delle secondarie inferiori e superiori. Era esattamente quello che volevamo ottenere. Il nostro obiettivo è, con la collaborazione con i medici di base, fare i test dentro le scuole”.
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L’argomento scuola è trattato dal minuto 10.51.