Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa dopo il Cdm, annuncia le misure previste dalla prossima manovra di bilancio, sulla quale lo scontro tra il presidente e i sindacati è stato alto soprattutto sul fronte delle pensioni. Una manovra da 30 miliardi di euro e 185 articoli.
Attese novità sulla scuola, dalle pensioni agli stipendi, passando per la carta docente.
Rinnovato l’organico Covid fino al termine delle lezioni dell’anno scolastico 2021/2022. Una spesa per lo Stato che comporta un incremento di 300 milioni di euro per l’anno 2022 per il relativo fondo.
“L’impegno del Governo è ritornare in pieno al contributivo,” afferma il Presidente del Consiglio. “Il contributivo costituisce la scatola entro cui tante cose si possono aggiustare, dalla flessibilità in uscita al recupero dei lavoratori in nero. Infine si può riequilibrare il rapporto con le pensioni dei giovani, ad oggi molto basse”. Obiettivo è permettere al sistema pensionistico di reggere nel futuro.
La novità principale riguarda Quota 102, come abbiamo anticipato in mattinata. Potranno lasciare il lavoro con 64 anni di età anagrafica e 38 anni di anzianità contributiva quei soggetti che maturano i requisiti nell’anno 2022.
Altra misura interessante per il mondo della scuola l’allargamento dell’Ape Sociale a nuove categorie di lavoratori. Sembra peraltro, da fonti Ansa rilanciate anche dalla sezione Economia del Corriere della sera, che nella lista dei lavori gravosi siano entrati gli insegnanti di scuola primaria, come avevamo anticipato. Per loro, la possibilità di andare in pensione, a 63 anni di età, a fronte di 36 anni di contributi, gli ultimi dei quali impegnati in queste attività faticose.
Confermata anche Opzione Donna, per l’anno 2022.
Su Opzione donna, il quotidiano La Repubblica ipotizza che il limite di età possa salire di due anni: non sarà più possibile accedere alla misura che prevede il calcolo dell’assegno completamente contributivo a 58 anni per le dipendenti oltre a un anno di finestra mobile (18 mesi per le autonome) ma saranno necessari 60 anni (61 per le autonome) con 35 di contributi. Quindi in pratica si potrà uscire con 60 anni di età per le dipendenti ma bisognerà aspettare un anno di finestra mobile quindi di fatto si otterrà la pensione a 61 anni per le dipendenti e a 62 e mezzo per le autonome.
Il presidente Draghi parla di un “Piano di edilizia scolastica molto grande e molto equo perché tende a coprire tutto il territorio nazionale, basato su un piano standard progettato da grandi architetti, che ridurrà i tempi di progettazione degli edifici scolastici.”
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