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Conferenza stampa, Draghi: “nuova fase della pandemia, i vaccini lo strumento di difesa migliore”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è in diretta per la conferenza stampa di fine anno organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa parlamentare.

L’evento si svolge presso l’Auditorium Antonianum di Roma.

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Il presidente ha dichiarato: “L’80% della popolazione ha ricevuto la dose. Invito tutti i cittadini a continuare a vaccinarsi e a fare la terza dose. La scienza ci dice che i vaccini funzionano anche con la nuova variante. Domani avremo una cabina di regia per capire meglio le nuove modalità da adottare”.

E continua: “Il Governo resta pronto in caso di rallentamento. La sfida è aumentare il tasso di crescita e risolvere i problemi della nostra economia. L’Italia, le regioni, i comuni e il governo si muovono con determinazione e forza. Il processo è lungo e non dobbiamo rallentare, ma dobbiamo essere soddisfatti per quello che abbiamo fatto quest’anno”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, ha affermato: “Ho detto più volte che dobbiamo difendere la normalità raggiunta, quindi niente chiusure, scuola in presenza e socialità. Nella cabina di regia di domani si discuterà proprio di questo, quali strumenti usare per mantenere questa normalità e non fare altre strette. Quindi uso di mascherine ffp2 anche all’aperto e non escludo l’uso dei tamponi e che tipo di tamponi fare (solo molecolari o anche antigenici), tutti sistemi per cercare di rallentare la diffusione del virus. Io voglio difendere la normalità, ma ogni decisione è guidata dai dati e non dalla politica”. E aggiunge: “Necessario per difendere la poca normalità che abbiamo conquistato è per prima cosa fare uno screening nelle scuole, seguita da una fase di testing e infine dalla vaccinazione di tutti e oggi anche dei bambini”.

E sulla faccenda del basso tasso di natalità, ha dichiarato: “Il primo impegno è riuscire ad avere un’abitazione di proprietà e il governo ha fatto molto per permettere questo, sul piano dei mutui, agevolazioni fiscali e molto altro. Il secondo aspetto è stato quello di aiutare la donna, con la costruzione di asili nido e appoggio durante il periodo della pandemia con il sostegno alla famiglia. Il terzo aspetto è stato l’introduzione dell’assegno unico familiare. Si è fatto molto, ma ancora altro da fare. Stiamo lavorando anche su altri aspetti, soprattutto sul fronte della precarietà, per garantire ai giovani e alle donne più sicurezza con contratti a tempo indeterminato”.

Sulla legge di bilancio, invece, questo è quanto esposto da parte del Presidente: “C’è stato molto affanno sulla fase finale della manovra e della sua approvazione ed è stata accompagnata sin dall’inizio da un grande confronto con le forze politiche. Ringrazio tutti per il lavoro svolto”.

Si sta prevedendo un impatto economico con la nuova variante Omicron? Risponde Draghi: “Non ci sono ancora proiezioni. Non vediamo finora molto impatto sull’Italia, a differenza della Germania, dove la situazione contagi è più grave. Molto dipende anche dal contenimento della pandemia, dalla difesa della normalità con tutte le precauzioni possibili”.

“Mattarella con la sua dolcezza e fermezza ha affrontato un periodo molto importante e complicato, è un esempio di Presidente della Repubblica”.

Si va verso un obbligo vaccinale? Draghi: “Resta sempre sullo sfondo, non è stato mai escluso. L’approccio che lasciava più scelta trovava conferma nei dati della pandemia. Valuteremo l’estensione dell’obbligo intanto ad altre categorie. Non parliamo al momento di lockdown solo per i non vaccinati. Ma dobbiamo considerare che i ricoverati e i morti sono quasi tutti novax, è una cosa che si deve valutare”.

Sulla questione della proroga dello stato di emergenza il presidente ha risposto: “Non è stato un atto di rassegnazione, ma di necessità. Ad ottobre si poteva cominciare a pensare di non prorogare tutte le misure di restrizioni. Ma l’evoluzione dei dati ha dimostrato che questo non poteva essere fatto. La decisione della proroga è uno stato di necessità, di buon senso”.

Sara Adorno

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