L’Europa, continente di mezzo, ha il dovere di principio di ragionare e ripensare al proprio futuro, alla propria collocazione geopolitica ed economica in modo tale da favorire lo sviluppo di una generazione di nuovi cittadini consapevoli, in funzione di un mondo che cambia, caratterizzato da incertezza ed emergenze varie che si susseguono, da quella bellica a quella pandemica, da quella economica a quella ecologica. L’obiettivo della Conferenza e di CoFoE sarebbe quello di utilizzare il pensiero, le opinioni e le critiche dei giovani al fine di costruire una rete opinionistica su cui basare i futuri progetti di cooperazione formativa e non solo delle realtà comunitarie. La prospettiva d’incontro, di fatto itinerante nel continente, fa tappa a questo punto a Firenze, per il 21 marzo: l’impegno delle autorità cittadine nel promuovere l’iniziativa, l’aria positiva di incontro e dibattito nell’ottica di un’Europa unita e forte per garantire il posto alle nuove generazioni, la necessità di consultarsi reciprocamente sulle questioni che ancora non hanno trovato una risoluzione.
Il Dipartimento per le Politiche Europee del Consiglio dei Ministri è il primo soggetto amministrativo e politico a sostenere l’iniziativa, organizzando assieme a CoFoE tappe, date, orari e specialisti da invitare per singolo evento. Il format suddetto, partito da Venezia, ha raggiunto il Mezzogiorno, e si ferma a Firenze con una giornata organizzata dall’Istituto Universitario Europeo in collaborazione dell’Università locale, di EUROPE DIRECT Firenze, dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Gli incontri si svolgeranno presso la straordinaria sede di Palazzo Buontalenti, sede della School of Transnational Governance, e vedranno al partecipazione di Dario Nardella, sindaco del capoluogo toscano e di ricercatori dell’Istituto Universitario Europeo. E’ possibile, per chi non potrà essere in loco direttamente, seguire gli sviluppi del webinar anche sulla piattaforma Zoom, previa registrazione.
Gli istituti scolastici sono sempre stati in prima linea per la promozione delle politiche europee relative a cooperazione e sviluppo, permettendo agli studenti di effettuare viaggi d’istruzione all’estero e progetti di scambio culturale, accogliendo i rispettivi comunitari presso le proprie sedi. Questo si tratta di un primo passo se visto anticipatamente ai tanti progetti ERASMUS+ che l’Europa sta dedicando agli studenti delle scuole superiori: viaggi di formazione, scambi culturali ed esperienze di cultura all’estero finalizzate all’apprendimento intensivo di una lingua straniera complementare al loro percorso di studi. L’insegnamento di cittadinanza e costituzione, assai sottovalutato all’interno del panorama formativo italiano, costituisce uno strumento di fondamentale rilevanza, compatibilmente alle lezioni di diritto, per comprendere come l’Europa funziona, quali sono le istituzioni e di cosa si occupano e anche – perché no – come possono migliorare il proprio operato. La scuola deve tornare ad essere l’alveare in cui nutrire e crescere le nuove menti in un’ottica di cooperazione e pace, in un mondo in crisi. …
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