E’ prevista per la giornata del 25 marzo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministro il decreto legge in materia di semplificazioni che contiene anche alcune norme riguardanti la scuola.
Gli articoli in questione sono 3, il 14, il 15 e il 16.
L’articolo 14, come abbiamo già scritto, mira a mettere regole ben precise sulle iscrizioni alle scuole paritarie, mentre l’articolo 15 contiene tra l’altro norme di semplificazione in materia di iscrizioni degli alunni e alcune modifiche alle disposizioni relative al sistema educativo 0-6 anni.
Di più largo interesse per il personale docente e per le famiglie è l’articolo 16 “Misure finalizzate a garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno”.
L’articolo modifica quasi completamente le norme contenute nel decreto legislativo 66 del 2017 che peraltro non ha mai trovato applicazione fino ad oggi.
Si tratta della possibilità di confermare, su richiesta della famiglia e previo parere del dirigente scolastico, i docenti precari incaricati sui posti di sostegno.
Il decreto stabilisce che “al docente in possesso del titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili può essere proposta la conferma, con precedenza assoluta rispetto al restante personale a tempo determinato, sul medesimo posto di sostegno assegnatogli nel precedente anno scolastico, fermi restando la disponibilità del posto, il preventivo svolgimento delle operazioni relative al personale a tempo indeterminato e l’accertamento del diritto alla nomina nel contingente dei posti disponibili da parte del docente interessato”.
La stessa procedura si potrà applicare anche ad altre categorie di personale docente, a partire dai docenti privi del titolo di specializzazione inseriti nelle graduatorie di sostegno adottate in applicazione dell’articolo 4, comma 6-bis, della legge 3 maggio 1999, n. 124, avendo svolto tre annualità di insegnamento su posto di sostegno nel relativo grado.
Per diventare operativa la misura dovrà però essere confermata dal un regolamento da adottarsi con apposito decreto ministeriale.