Ormai è quasi certo: lo sciopero del 16 aprile ci sarà davvero, la conferma arriva dai segretari generali dei sindacati confederali della scuola che oggi 2 aprile sono usciti da Palazzo Chigi del tutto insoddisfatti per gli esiti dell’incontro con Prodi, Padoa Schioppa e Fioroni.
Il Governo non è ancora riuscito a quantificare le risorse contrattuali; addirittura, secondo il segretario di UilScuola Massimo Di Menna, ”non e’ arrivata nessuna rassicurazione sull’utilizzo delle risorse aggiuntive derivanti da precedenti Finanziarie per le quali ancora non sono stati fatti i conteggi”.
Dello stesso tenore sono le dichiarazioni di Francesco Scrima, segretario di CislScuola: “La rivendicazione del sindacato per la quantificazione e la certificazione dei risparmi di sistema non ha trovato risposte positive. Le posizioni rimangono ancora distanti, sia in termini di merito che di metodo”. D’altronde anche le spiegazioni fornite sabato scorso dal ministro per la Funzione Pubblica Luigi Nicolais avevano già creato allarme fra i sindacati: “Porterò in dote, per i rinnovi contrattuali degli statali 2006-2007, 1,7 miliardi”.
Ma subito dopo Nicolais aveva precisato che la somma sarà stanziata nella finanziaria 2008; non solo, ma il Ministro della Funzione Pubblica aveva anche precisato che i contratti decorreranno dal 1° gennaio 2007.
In altre parole, poiché il contratto del comparto scuola è scaduto il 31 dicembre 2005, per l’anno 2006 verrebbe erogato solamente un modesto aumento per coprire il costo dell’inflazione.
E poi c’è il fatto che se i soldi saranno disponibili solamente con la finanziaria 2008, nessun contratto potrà formalmente essere firmato entro il 2007.
La cadenza quadriennale, sempre rispettata dal 1995, verrebbe in tal modo superata per la prima volta dopo più di un decennio.
La Gilda, che conferma tutte le iniziative di lotta già programmate (assemblee nelle scuole e sciopero durante il periodo degli scrutini) tenta invece di “scorporare” il contratto scuola da quello più generale sul pubblico impiego: “La nostra vertenza – sottolinea infatti il coordinatore nazionale Di Meglio – deve essere indipendente da quella del pubblico impiego e, se c’è la volontà politica, si può aprire subito la trattativa”.
Neanche per Enrico Panini, segretario nazionale di Cgil-Flc, ci sono margini per trattare: “Il ministro dell’Economia ci ha detto che non ci sono le risorse economiche da reinvestire nel comparto della scuola o che, se ci sono, sarebbero talmente esigue da segnare una distanza tra le nostre richieste e loro”.
Giovedì 5 aprile ci sarà un nuovo incontro fra Governo e sindacati; sarà presente anche il ministro Nicolais che, per bloccare lo sciopero, dovrà portare proposte molto concrete.
Intanto, l’Unicobas conferma lo sciopero del 16 aprile con propria manifestazione nazionale per la scuola e in un recente comunicato sottolinea che non revocherà lo sciopero in nessun caso. Stefano D’Errico, segretario nazionale di l’AltrascuolA Unicobas, ricorda che “insegnanti ed Ata italiani sono i peggio retribuiti d’Europa e per l’istruzione si spende ben poco: allora 2,5 miliardi di euro vanno aggiunti ai fondi per la scuola e il contratto va chiuso subito”.