Confindustria lancia dieci proposte per migliorare i percorsi di alternanza scuola-lavoro. Il vademecum, presentato in occasione della seconda giornata per l’education dell’associazione degli imprenditori svoltasi alla Luiss, è un manuale di istruzioni sulle novità introdotte dalla “buona scuola” varata dal Governo.
Ecco le proposte: riconoscere incentivi e sgravi fiscali per le imprese che ospitano studenti in alternanza scuola-lavoro; inserire la formazione sulla sicurezza nei programmi scolastici di tutte le scuole secondarie superiori; inquadrare i progetti di alternanza scuola-lavoro nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa, tenendo conto delle differenze tra piccola e grande impresa; prestare attenzione non solo alla fase di orientamento e di preparazione-progettazione del percorso di alternanza, ma anche alla sua realizzazione e alla restituzione dei risultati per dare significato all’esperienza, curando la motivazione degli studenti e responsabilizzando il tutor-referente della scuola.
E ancora: avviare una sperimentazione per individuare quali possano essere, a legislazione vigente, le tipologie di prova più adatte alla valutazione delle esperienze di alternanza scuola-lavoro in sede di esame di Stato; attribuire alle organizzazioni di rappresentanza delle imprese il ruolo di regia locale organizzativa per il coordinamento, la co-progettazione e la pianificazione dei percorsi di alternanza prevedendo contestualmente una sufficiente copertura finanziaria; articolare la seconda prova dell’esame di maturità sulla base di una tematica generale definita a livello centrale lasciando alle singole scuole la redazione di dettaglio; inserire la partecipazione dello studente a un percorso di alternanza scuola-lavoro tra le motivazioni valide ai fini dell’integrazione del punteggio attribuibile dal consiglio di classe in sede di maturità nel rispetto del massimale di 20 punti complessivi; prevedere per le attività di alternanza effettuate all’interno del normale percorso curriculare che la prestazione del medico sia pagata da fondi dello Stato e delle Regioni sul modello di quanto previsto dalla normativa sugli stage rispetto alla posizione Inail; infine, definire uno status dello studente in alternanza scuola-lavoro che lo distingua dal lavoratore.
Il vademecum ha un’apprendice che riporta circa 200 buone pratiche di alternanza scuola-lavoro gia’ sperimentate e realizzate da 74 associazioni territoriali di categoria e dal gruppo giovani Confindustria. Una rassegna non esaustiva, ma rappresentativa del ruolo del sistema confindustriale nel collegamento tra scuole e imprese.
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