Confindustria torna a parlare di scuola. E lo fa lamentandosi con il Governo, perché non avrebbe fatto abbastanza per risollevarne le sorti.
“Facciamo un appello al ministro Bianchi e al premier Draghi perché la scuola possa tornare al centro delle riforme”, ha detto il 17 maggio il vicepresidente per il Capitale Umano di Confindustria, Giovanni Brugnoli, durante gli ‘Stati Generali dell’Orientamento – Il carattere del talento’, che Confindustria ha organizzato a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica.
All’evento hanno aderito oltre mille studenti per partecipare ai laboratori e workshop interattivi loro dedicati.
Brugnoli ha ricordato che “ci sono misure di contrasto alla povertà, come il Reddito di cittadinanza, che purtroppo disincentivano il lavoro e la valorizzazione del talento dei giovani”.
Poi c’è il problema dei giovani con preparazione e competenze non adeguate a quello che chiede il mondo del lavoro: “Le imprese non trovano circa il 40 per cento dei profili che cercano, che non sono solo scientifici e tecnologici, ma anche legati a materie umanistiche, dall’arte alla letteratura, alla creatività, che è la base del nostro Made in Italy”, ha sottolineato il rappresentante di Confindustria.
“Dobbiamo e vogliamo ascoltare i ragazzi, per questo oggi abbiamo scelto un format diverso – ha continuato -. Perché loro ci possono aiutare a capire cosa non va e come fare per risolvere questo scollamento”.
“L’umanesimo tecnologico è il cuore pulsante delle nostre imprese, dalla meccatronica alla chimica-farmaceutica, dall’informatica all’agroindustria. La scuola torni al centro dei territori per sfornare competenze in linea con le rivoluzioni in atto. Solo così – ha concluso il vicepresidente – il nostro Paese avrà il futuro che merita”.
Immediata è giunta la risposta del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “Sulla riforma per gli Its, gli Istituti tecnici superiori, abbiamo bisogno che Camera e Senato approvino, il testo, ma i tempi sono assolutamente brevi”, ha detto il titolare del dicastero bianco, che sin dal suo insediamento a Viale Trastevere ha detto di volere puntare forte sugli Istituti tecnici superiori, che garantiscono occupazione per il 90% degli studenti che li frequentano con profitto.
“Noi stiamo lavorando sulla ripartizione dei fondi ma per il prossimo anno scolastico saremo pronti“, ha assicurato il ministro.
E ancora: “Nei primi due anni questi istituti con la riforma diventeranno un incrocio formativo per gli studenti e anche per le imprese. E’ inutile dire che noi a questo progetto teniamo molto, tant’è che ci mettiamo 1,5 miliardi di euro”. “Noi – ha concluso Bianchi – pagheremo i
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