“Il vero problema dell’Italia è la situazione giovanile. La situazione è disperata. Rischiamo di perdere una o due generazioni di giovani”. Questo l’allarme lanciato da Squinzi: “Non si può più scherzare. E’giunto il momento in cui ci mettiamo tutti a remare nella stessa direzione”.
E il presidente di Confindustria propone: “Dobbiamo pensare a meccanismi di incentivi per l’ingresso dei giovani”, ovvero occorre una “liberalizzazione” delle regole del mercato del lavoro. “Meno posti di lavoro temporanei e part time e più posti a pieno diritto ma con più flessibilità. La riforma Fornero ha irrigidito i meccanismi di entrata nel mondo del lavoro senza semplificare quelli di uscita”.
Squinzi inoltre è assai duro nei giudizi. In Italia, dice, “c’è una diffusa mentalità anti-impresa manifatturiera”. Squinzi è categorico: “Abbiamo bisogno di un Paese normale a tutti i livelli. Questa è una priorità dell’Italia”.
Ma nonostante l’asprezza delle sue argomentazioni, il presidente degli industriali vede uno spiraglio: l’Italia è un Paese senza “materie prime e con infrastrutture scassate e l’unica cosa che abbiamo è la materia grigia, che è di assoluta qualità. Il Paese ha tutti i fondamentali e le capacità per restare in serie A”.
Ma per rimanere in posizioni di rilevo serve che politica e parti sociali remino nella stessa direzione. E infatti Squinzi auspica: “Credo che con il governo Letta si possa cominciare a rimediare agli errori del passato. Dobbiamo sostenerci, dobbiamo essere tutti assieme”. Industriali e associazioni dei lavoratori: con i sindacati “dobbiamo metterci nel mezzo della tempesta perfetta e in questo caso remare nella stessa direzione. Non si può più scherzare. Ho sentito una disponibilità nettamente superiore al passato. Il sindacato, le nostre controparti, stanno facendo grossi passi in avanti”.
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