Esprime forte disappunto in merito alla regionalizzazione della scuola il segretario nazionale di Confintesa, Adele Sammarro. Dura la posizione del segretario, che definisce “cosa inaccettabile ” .
La scuola è una cosa seria, dichiara il segretario- non si può mettere a rischio il carattere unitario e nazionale dell’intero sistema scolastico. Il piano di regionalizzazione di un servizio pubblico, come la scuola minerebbe l’unità nazionale. Si tratta di un vero e proprio pactum sceleris!
Tutto questo non può essere attuato senza che prima ci sia un confronto con le parti interessate.
La regionalizzazione della scuola- continua Adele Sammarro- causerebbe danni irreparabili e inimmaginabili a tutto il comparto e le conseguenze potrebbero essere disastrose. Il processo di autonomia differenziata di cui tanto si sta discutendo, rappresenta senza dubbio, una forte minaccia soprattutto per le regioni del Sud che vivono già in condizioni di forti disagio, dove si registra assenza di risorse, tutto questo creerebbe forte disparità di trattamento. E ancora accrescerebbe ulteriormente il divario tra Nord e Sud. La scuola- commenta il segretario nazionale- è un bene dell’intera nazione, non è fatto privato, è uno dei pilastri vitali del nostro Paese, che con la regionalizzazione rischierebbe di diventare una fatto politico, o di “cosa nostra”. E’ una istituzione educativa, che trasmette i fondamenti della cultura e la cultura va difesa, perché appartiene al Paese e il diritto allo studio deve essere garantito a tutti. Stiamo andando verso il disfacimento di quel sistema che un tempo era consolidato e dava lustro alla nazione, chiaramente questo non va bene. Anche questo Governo, purtroppo si muove in perfetta continuità dei suoi predecessori, mortificando ancora una volta la scuola, una delle più importanti istituzioni che nel resto d’ Europa invece viene difesa e tutelata con ogni mezzo, riconoscendole l’alto valore. Confintesa si opporrà con tutte le sue forze, e in ogni sede, per frenare questa catastrofe. Più che Governo del cambiamento, conclude Adele Sammarro, lo si potrebbe definire governo del tradimento!
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