Sindacati confederali battuti sul tempo dalla Confederazione autonoma alla quale aderisce lo Snals che proclama lo sciopero di tutto il pubblico impiego (e quindi anche della scuola) per il prossimo 3 giugno.
Mossa azzeccata, che impedisce di fatto altre astensioni dal lavoro prima del 14 giugno, quando però le scuole saranno chiuse.
La decisione di Confsal-Snals ha infastidito non solo i sindacati confederali, ma anche lo stesso Governo che per il 26 maggio ha convocato le parti sociali per discutere proprio il problema dei contratti pubblici.
Galati, segretario nazionale dello Snals, fa rilevare che agli incontri riservati svoltisi la settimana scorsa con alcuni Ministri del Governo, erano stati invitati solamente i confederali e fa implicitamente intendere che il suo sindacato si è quindi ritenuto libero di assumere iniziative in modo autonomo.
A questo punto la situazione è piuttosto complicata: se i confederali vogliono possono decidere anche loro per il 3 giugno (ma questa soluzione è piuttosto improbabile perché verrebbe interpretata come una sorta di "adesione" alla iniziativa dello Snals); un’altra ipotesi è che Cgil, Cisl e Uil proclamino uno sciopero generale: in tal caso sarebbe la data di quest’ultimo sciopero a prevalere sulle altre e lo Snals potrebbe essere costretto a rivedere i propri programmi.
Tra lunedì 23 e martedì 24 la situazione dovrebbe senz’altro chiarirsi.
Per giovedì 26 è previsto l’incontro Governo-sindacati proprio sulla questione dei contratti pubblici, ma è difficile che questo possa servire a risolvere una vicenda che sta diventando di giorno in giorno più complessa.
L’ultima "offerta" del premier Berlusconi alle parti sociali sembra difficilmente condivisibile per i sindacati confederali: si potrebbe arrivare a 100 euro di aumento, a condizione che il sindacato accetti un maggiore rigore e una più ampia mobilità del personale.
"Su questo punto – afferma Galati dello Snals – si può anche discutere".
Ma ovviamente, nello schieramento sindacale, non tutti la pensano come Galati e certamente gli ultimi giorni dell’anno scolastico saranno piuttosto movimentati.
Le prime avvisaglie arrivano dal Piemonte dove i confederali hanno proclamato uno sciopero di due giorni proprio nel periodo degli scrutini.