Confusione e disorganizzazione spesso fanno rima con formazione

Sulla formazione docenti si sta creando un pandemonio.

Colpa della “Buona Scuola” ha, tra l’altro introdotto, l’obbligo della formazione docenti che deve essere permanente, ma le circolari del Miur non specificano chiaramente quanti siano i crediti da acquisire, ma parla soltanto di unità formative di 25 ore.

Si presume che i crediti formativi da conseguire sia soltanto uno, in quanto un credito formativo dà luogo a 25 ore di attività formative. Ma a livello del Ministero le norme non sono lapalissiane, ma sempre contorte e disarticolate.

Tuttavia le scuole navigano a vista e annaspano nell’organizzare corsi di formazione che vengono improvvisati, perché alla fine di giugno i docenti dovranno rendicontare sui corsi effettuati e sulle ore di unità formative effettivamente svolte.

Non era meglio attendere qualche altro anno a far partire la formazione docenti e apportare qualche correttivo al comma della legge 107/2015 che detta disposizioni circa lo svolgimento dei corsi di formazione nelle scuole.

Molte istituzioni scolastiche hanno organizzato corsi sulle tematiche più varie, altre attenendosi, invece, su quanto inserito nel PTOF e approvato dal collegio dei docenti.

Come al solito in Italia deve sempre regnare confusione e disorganizzazione quanto le cose si possono programmare con calma e per tempo.

Non bisogna rendere quello che è facile difficile per mezzo dell’inutile.

Occorre fare formazione, ma una buona formazione, non quella arrabattata!

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