In arrivo importanti novità sul fronte dei congedi parentali per madri lavoratrici e padri lavoratori.
In attesa del cd. Family Act, il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 31 marzo scorso, ha approvato, in esame preliminare, due decreti legislativi che attuano norme europee in materia di diritto del lavoro.
In particolare, uno dei due decreti legislativi attua la direttiva (UE) 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e abroga la direttiva 2010/18/UE del Consiglio.
Le norme, che andranno a modificare in diverse parti il Testo unico sulla tutela e sostegno della maternità e della paternità (Dlgs 151/2001), sono finalizzate a migliorare la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata per i genitori e i prestatori di assistenza, al fine di conseguire la condivisione delle responsabilità di cura tra uomini e donne e la parità di genere in ambito lavorativo e familiare.
La principale e attesa novità riguarda il congedo di paternità, che diventa obbligatorio e avrà la durata di 10 giorni, fruibile dal padre lavoratore dai due mesi precedenti ai cinque successivi al parto, sia in caso di nascita che di morte perinatale del bambino. I congedi saranno fruibili non necessariamente in via continuativa, ma non sarà possibile prenderli a ore. In caso di parto plurimo, il congedo obbligatorio di paternità è esteso fino a 20 giorni.
Il padre lavoratore, durante questo periodo, percepirà un’indennità pari all’80% della retribuzione.
Il preavviso minimo del lavoratore è di 5 giorni.
Aumentano le tutele anche per i nuclei familiari monoparentali: infatti, il congedo parentale spettante al genitore solo passa da 10 a 11 mesi.
Attualmente, ricordiamo, l’astensione facoltativa è di 11 mesi in totale tra i due genitori, ma solo se il padre chiede almeno 5 mesi.
Salirà, inoltre, fino a 12 anni del bambino la possibilità di richiedere il congedo.
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