Presentata oggi, martedì 21 febbraio, una proposta di legge di Alleanza Verdi-Sinistra, a firma dei deputati Piccolotti, Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Evi, Fratoianni, Ghirra, Grimaldi, Mari, Zaratti per l’istituzione del congedo mestruale che permetta alle studentesse di assentarsi dalla scuola e alle lavoratrici dal lavoro e rimanere a casa nei giorni di picco del ciclo, previa presentazione del certificato medico.
La proposta arriva proprio dopo qualche giorno della notizia che la Spagna ha introdotto la misura, primo Stato europeo. La legge è già in vigore in Paesi come Corea del Sud, Taiwan, Cina e Giappone.
Cosa prevede il ddl per il congedo mestruale in Italia?
Da quanto si apprende dal testo del ddl, l’articolo 1 prevede l’istituzione del congedo mestruale scolastico: fino a due giorni al mese di assenze giustificate per le studentesse che soffrono di dismennorea, in deroga al vincolo di frequenza di almeno i tre quarti dell’orario annuale previsto dalla legge nazionale, assenze che non incideranno sul monte ore massimo consentite. Per usufruire del congedo le studentesse dovranno presentare un certificato medico all’inizio dell’anno scolastico e servirà comunque la giustificazione.
L’articolo 2 istituisce il congedo mestruale lavorativo che, previo certificato medico, consentiranno alla lavoratrice di usufruire di massimo due giorni al mese, con indennità pari al 100% della retribuzione. I giorni di congedo non possono essere equiparati ad altre cause di assenza dal lavoro, a partire dalla malattia. Il diritto si applica ai contratti di lavoro subordinato o parasubordinato, a tempo pieno o parziale, a tempo indeterminato, determinato ovvero a progetto.
L’articolo 3 prevede che i contraccettivi ormonali siano inseriti nei livelli essenziali di assistenza e che il ministro della salute adotti apposite linee guida per la loro distribuzione gratuita nelle farmacie, previa prescrizione su ricetta medica.