Il congedo obbligatorio per i padri lavoratori, introdotto
con la legge n. 92 del 2012, spetta attualmente solo ai lavoratori del
settore privato, per via di un parere della Funzione pubblica, recepito
dalla circolare INPS n. 40 del 14/03/2013, che aveva appunto escluso i
lavoratori dipendenti della p.a. dalla loro fruizione.
Nella circolare in particolare si legge “Alla luce di quanto disposto
dall’art.1, commi 7 e 8 della citata legge 92 del 2012, la Presidenza
del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della funzione pubblica, ha
chiarito che la normativa in questione non è direttamente applicabile ai
rapporti di lavoro dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui
all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, sino
all’approvazione di apposita normativa che, su iniziativa del Ministro
per la pubblica amministrazione, individui e definisca gli ambiti, le
modalità ed i tempi di armonizzazione della disciplina relativa ai
dipendenti delle amministrazioni pubbliche“.
Dopo questa circolare non è intervenuta nessun’altra norma a sanare
questa evidente discriminazione tra lavoratori pubblici e privati.
Con riferimento alle novità sul fronte dei congedi parentali per madri lavoratrici e padri lavoratori contenute in un decreto legislativo, approvato il 31 marzo scorso in esame preliminare, dal Consiglio dei Ministri, nel corso delle interrogazioni a risposta immediata della Commissione lavoro e politiche sociali del 16 marzo è stata annunciata l’estensione ai lavoratori del settore pubblico della applicazione dell’istituto del congedo di paternità.
Il provvedimento interviene sul decreto legislativo n. 151 del 2001 (cosiddetto Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità), inserendovi un articolo dedicato al congedo obbligatorio di paternità della durata di dieci giorni lavorativi (venti per i parti plurimi).
Le modifiche normative – se condivise da tutte le Amministrazioni concertanti – consentiranno di applicare la nuova disciplina uniformemente ai lavoratori del settore pubblico e privato.
Al momento, però, il congedo di paternità obbligatorio non spetta ai dipendenti pubblici.
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