Come funziona il calcolo dei giorni di fruizione del congedo parentale dei docenti, soprattutto quando ci sono in mezzo i periodi di vacanza?
È utile sapere che se un docente è assente per malattia fino al giorno in cui si entra in vacanza, e poi al rientro dalla vacanza presenta ancora certificato di malattia, i giorni di vacanza verranno calcolati come giorni di malattia. Invece per il congedo parentale non funziona così, infatti il docente potrebbe prendere un periodo di congedo parentale fino al giorno delle vacanze di Natale, e poi, dopo la sospensione delle lezioni, riprendere il congedo parentale in coincidenza del giorno di gennaio di ripresa delle lezioni, senza che i giorni di vacanza vengano conteggiati come assenza per congedo parentale.
Per cui, fatta eccezione dell’esempio della malattia, quanto suddetto, in riferimento a periodi in cui c’è sospensione delle lezioni, riguarda non solo il congedo parentale, ma più diffusamente qualsiasi altro tipo di congedo richiesto in modalità frazionata.
Possiamo quindi affermare che se il docente si assenta per congedo parentale fino al giorno in cui si sospendono le lezioni per un periodo di vacanza, e poi continua ad assentarsi per lo stesso motivo o per altro tipo di congedo, già dal primo giorno di ripresa delle attività di lezione, il periodo di sospensione delle lezioni dovrà essere considerato di pieno e regolare servizio.
Una nostra lettrice, in prossimità del ponte di Ognissanti, ci ha chiesto: ”Sono in congedo parentale per seguire mio figlio di 3 anni, fino al 29 ottobre 2016, se riprendo il congedo parentale a partire dal 3 novembre 2016, i quattro giorni intermedi di sospensione delle lezioni mi verranno conteggiati come congedo?”. Possiamo rispondere che i 4 giorni che vanno dal 30 ottobre al 2 novembre, non verranno conteggiati come congedo, in quanto si ritiene la docente rientrata in servizio.
