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Congresso Cgil-Flc: “Non ci sono Governi amici”

Dopo mesi di lavoro capillare svolto in tutta Italia, dalle sedi più periferiche fino alle grandi città, oggi 15 febbraio si è aperto a Trieste il Congresso Nazionale della Cgil-Flc; l’avvio è stato netto e preciso: il segretario nazionale Enrico Panini nella sua relazione iniziale non ha risparmiato nessuno, ha liquidato i 5 anni della gestione Moratti con un giudizio pesantemente negativo ma ha anche lanciato un messaggio chiaro alle forze dell’Unione sottolineando che il sindacato manterrà la propria autonomia rispetto a ogni futuro Governo.
Basta insomma con i Governi “amici”: “Il prossimo esecutivo sarà giudicato e valutato sulla base dei fatti concreti”, ha ribadito Panini.
E, giusto per mettere i puntini sulle i, il segretario nazionale ha subito chiarito la posizione del sindacato su uno dei punti chiave del programma dell’Unione, quello relativo all’obbligo scolastico.
“Nei primi 100 giorni della nuova legislatura – ha affermato Panini – bisognerà portare l’obbligo scolastico a 16 anni, per arrivare ai 18 entro la fine della legislature, con la conseguente revisione delle regole di accesso al mercato del lavoro”
Ma, se il Congresso di Cgil-Flc assumerà questa parola d’ordine fino in fondo, la conseguenza sarà inevitabile: il sindacato di Panini e la stessa confederazione guidata da Epifani non potrà che schierarsi apertamente contro uno dei punti qualificanti e decisivi dell’intero programma di Prodi che non parla in nessun modo di obbligo fino a 18 anni e anzi per la fascia di età 16/19 prevede esplicitamente l’obbligo formativo, o nel sistema scolastico o nel canale della formazione professionale.
Se poi la Cgil dovesse tener fede al principio che non ci sono Governi amici, è facile prevedere che i rapporti fra un eventuale Governo di centro-sinistra e Cgil non saranno facili, né lo saranno quelli fra Ministero dell’Istruzione e sindacato di Enrico Panini.
I contrasti potrebbero emergere fin da subito in quanto ben difficilmente l’obbligo scolastico a 16 potrà diventare legge in soli 100 giorni: per passare dal diritto-dovere del decreto legislativo n. 76 all’obbligo scolastico non potrà infatti bastare un decreto legge, ma sarà necessario un provvedimento legislativo approvato dal Parlamento che, ovviamente, richiede tempi tecnici precisi.
Nella migliore delle ipotesi una legge in tal senso potrebbe essere approvata negli ultimi mesi del 2006, senza contare che una legge sull’obbligo scolastico a 16 anni richiederebbe anche una adeguata copertura economica che ben difficilmente potrebbe essere definita prima della legge finanziaria del 2007.
Nei prossimi giorni il tema sarà sicuramente dibattuto nelle diverse sessioni del Congresso di Cgil-Flc, che si svolgerà a Portorose in Slovenia, e si potrà fare qualche previsione più precisa su cosa accadrà nelle scuole a partire da settembre.
Reginaldo Palermo

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