Congresso Uil, D’Aprile: “Meno slogan, meno propaganda, più fatti. La scuola deve essere lasciata fuori dalla politica”

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March 15, 2025

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Oggi, a partire dalle ore 16.00, online il II congresso nazionale organizzato da Uil Scuola.

L’apertura del Congresso

L’evento è aperto dalla relazione del Segretario Uil Scuola Giuseppe D’Aprile. A seguire, i saluti di Larry Flanagan, Presidente del Comitato Sindacale Europeo dell’Educazione (CSEE), Stefano Versari, Capo Dipartimento del Ministero dell’Istruzione e Antonio Naddeo, Presidente Aran. 

Ad intervenire anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Successivamente, gli interventi dei rappresentanti dei sindacati della scuola – Francesco Sinopoli, Segretario generale della Flc Cgil, Ivana Barbacci, Segretaria generale Cisl Scuola, Elvira Serafini, Segretaria generale di Snals Confsal e Rino Di Meglio, Coordinatore nazionale Gilda Unams. 

I lavori della prima giornata proseguono con la presentazione del progetto ‘Talent Antimafia’, a firma di Federica Angeli, giornalista di cronaca nera e giudiziaria sotto scorta dal 2013 a seguito delle minacce mafiose ricevute mentre svolgeva un’inchiesta sulla criminalità organizzata a Ostia. 

A concludere la prima giornata del Congresso, il Segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri. Dopo il concerto musicale, i primi ospiti sono stati introdotti da Pino Turi, ex segretario generale Uil Scuola.

L’intervento di Alberto Civica (Uil Lazio)

“Durante la pandemia Roma ha vissuto una crisi. Il 70% di lavoratori opera nell’ambito della ristorazione e del turismo e si è ritrovata a chiudere. Spesso e volentieri ci siamo trovati di fronte ai problemi legati al lavoro nero, praticamente come tutta Italia. L’Italia è un paese che in maniera troppo acritica ha accettato il neoliberismo, come per quanto riguarda la sanità. Abbiamo chiamato i sanitari eroi, e ce li siamo scordati. Ricordo i problemi legati alla didattica, pensiamo alla scuola. Ho vissuto l’esperienza di parlare un’ora e mezza davanti ad uno schermo nero”.

“Sembra che non ce ne siamo accorti. La campagna elettorale parla di tutto tranne che dei veri problemi del paese, come la disoccupazione giovanile e femminile. Di questo non si parla. Abbiamo 5 milioni di poveri: non solo poveri ma anche lavoratori”.

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