Docenti malpagati che fanno una vita d’inferno e la scuola considerata il tempio dell’ipocrisia e non più il luogo sacro dell’istruzione e della formazione delle nuove generazioni.
È questo lo specchio realistico della scuola italiana e della condizione degli studenti di oggi.
Si tratta della chiave di pensiero espressa amaramente da una grande scrittrice di romanzi, Dacia Maraini, che fotografa in toto la triste situazione della scuola e della cultura italiana.
Un tempo gli alunni avevano nelle aule professori che li formavano e preparavano al futuro e al mondo del lavoro portando dietro un bagaglio di sapere e conoscenza ad hoc.
Oggi, invece, tutto è al contrario: nella scuola che mette sul piedistallo le competenze sacrificando le conoscenze, gli studenti vengono fuori da un percorso di studi con un sapere ridotto al lumicino o del tutto assente ed incapaci di affrontare le sfide vere della vita.
Oggi, purtroppo, vi è la mortificazione dell’insegnamento con docenti maltrattati e sottopagati che sono costretti a subire le angherie di una società che non considera la scuola e la figura del docente nella giusta dimensione, ma come un contenitore vuoto e amorfo.
Dobbiamo voltare pagina perché solo la scuola e, di converso, la conoscenza e la cultura possono fare due cose: abbattere l’ignoranza e il ritorno all’analfabetismo e mettere in moto l’economia del Paese.
Mario Bocola