Gaia, Imma e Sofia, tre alunne immaginarie, spiegano, in tre diverse Parti, suddivise a loro volta in vari Capitoli, il contenuto di questo libro di Luigi Falco, “Viva la sckuola. Conoscere per imparare”, Scatole parlanti Edizioni, 13 euro.
Facile capire che Gaia sta per scienze della Terra, Imma la conoscenza nel suo insieme: scientifica e umanistica; Sofia sarebbe infine l’amore per la conoscenza e il sapere, la filosofia insomma legata alle scienze umane.
Tre figure allegoriche per entrare nei meandri più interni della scuola, sulla sua funzione e i suoi obiettivi, il suo ruolo storico nelle società e non solo di quelle avanzate.
Ma anche un modo per l’autore di dissertare su questo straordinario universo fatto di discipline, interrogazioni, spiegazioni, incontri e scontri, programmi, compiti a case ecc. ecc. , mentre più tempo passa, più sembra perdere la scuola la sua originaria funzione e il suo straordinario ruolo di maestra di vita.
Ed ecco alunni annoiati, scollamento fra aule e mondo esterno, studio appiccicaticcio e incertezza sulle risposte, ripetitività dell’azione educativa e futuro appannato.
Scrive l’autore nella prefazione: “Ho la convinzione che il preludio a qualsiasi forma di conoscenza sia la conoscenza stessa. Forte di questa opinione ho provato ad affrontare questioni che, con il giusto approfondimento, aumentano la nostra consapevolezza sull’importanza dello studio e delle discipline, sulla necessità di allargare i nostri orizzonti culturali, sul bisogno di comprendere la complessità di un mondo in continua trasformazione”.
Da qui l’aiuto e l’intervento delle tre alunne ideali, Gea, Imma e Sofia, in classe per rendere chiaro ciò che ancora nelle nostre aule è appannato e per affrontare un percorso alla scoperta dell’armonia della conoscenza per costruire un sapere sempre più attento e sensibile ai cambiamenti in atto.
Dunque alla domanda fatidica: “A cosa serve la scuola?” l’autore risponde indicando a se stesso e ai colleghi la strada della consapevolezza che ognuno di noi deve avere sull’importanza dello studio delle varie discipline scolastiche, fonti inesauribili di nozioni utili e strumenti imprescindibili per la comprensione del mondo e della vita.
Interessante è tuttavia la parte nella quale Falco pone un problema antico e su cui il dibattito pedagogico, ma anche culturale e didattico, non si placa, vale a dire la divisione fra scienza e umanesimo, fra una idea scientifica della verifica (provare e riprovare) del dato e un’altra della presunta immaginazione, della fantasia letteraria e filosofica.
Scrive infatti l’autore (che fra l’altro ha una formazione e una laurea scientifica): “Il superamento delle due culture e la formazione di un pensiero più matura, potrebbe provenire da ua concezione più integrata del sapere.”
“Per rispondere ai bisogni emergenti dell’uomo è necessario puntare all’armonia della conoscenza”.
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