Pubblicati i nomi dei commissari esterni, da parte del Mim, per ciascuna commissione e subito al via la caccia al prof, per saperne caratteristiche, non già fisiche, ma psicologiche e di approccio, compresa la possibilità di raccomandazione.
Secondo un sondaggio di Skuola.net, che ha esplorato un campione di 500 maturandi, ben 9 diplomandi su 10, nei prossimi giorni, si daranno da fare per carpire quante più informazioni utili e possibili sui quei professori sino ad oggi a loro sconosciuti.
La maggior parte – circa 6 su 10 – indagherà in gruppo, assieme ai propri compagni di classe, mentre il rimanente, 3 su 10, andrà autonomamente, facendo affidamento e interpellando gli alunni che hanno avuto per quell’anno il tale docente come insegnante.
Essendo indicata negli elenchi la scuola di provenienza dei commissari, è facile rintracciare il tizio e dunque 1 maturando su 4 proverà a contattare gli studenti di quegli istituti, per “intervistarli”, diciamo così.
Anche sui social si interverrà e circa 1 diplomando su 5 cercherà i profili dei commissari esterni da Facebook a Instagram ecc., mentre circa un quinto dei ragazzi si attiverà per saperne di più parlandone con i propri insegnanti.
La ricerca è legata, come si accennava, ai tic, alle preferenze, alle passione, agli hobby, abitudini, passioni, stile di vita e cose similari dell’ignaro commissario. Poco importa, invece, del loro metro di giudizio: proverà a capirlo solo il 10% degli “investigatori”.
Ai tempi di internet dunque basta un click e il tizio prof è servito, mentre i siti degli studenti si riempiono perfino di database dove vengono regolarmente schedati i prof.
Il meccanismo è semplice: in cambio di un futuro favore ma anche di una ricarica telefonica, gli studenti che conoscono quel tale docente, postano tutte le sue caratteristiche che poi verranno messi a disposizione dei fruitori del sito.
Ma ci sarebbero altre strategie come quella di mettere nei motori di ricerca il nome del prof richiesto e subito appare una miniera di informazioni, compresi, se si usa Facebook, gli amici del prof e magari scoprirne qualcuno in comune; e poi indagarne le preferenze in termini di letture, foto, scelte intellettuali e no e pure i film.
Ma poi ci potrebbe essere, e molti ci sperano, perfino il fatidico colpo di sedere, nel senso che un commissario può ben essere stato insegnante in quella scuola dove è stato nominato oppure vi ha amici e parenti oppure è conosciuto dai docenti curricolari dei maturandi per vari motivi e ragioni. E se è così, metà degli esami, almeno sulla carta, sarebbero superati, almeno lo dovrebbero.
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