Il mondo non è più lo stesso, dalla comparsa del COVID 19. L’impatto del virus sulle attività umane è stato molto pesante, e ha provocato una crisi globale dell’economia. L’umanità intera è stata colta alla sprovvista dall’inaspettata pandemia, e ha dovuto reagire velocemente, per sostenere il mondo del lavoro. Molte persone hanno dovuto perciò rinnovare il proprio bagaglio di competenze professionali, per far fronte alle nuove esigenze; vediamo insieme alcuni importanti elementi da considerare per chi inizia a lavorare nel periodo post- Covid 19.
La prima cosa da fare è aggiornare il curriculum vitae
Per entrare nel mondo del lavoro, è essenziale avere un CV aggiornato e scritto perfettamente. Il CV deve essere compilato secondo i criteri che puoi trovare descritti nei migliori siti online, dove è possibile anche reperire numerosi esempi di curriculum, da cui trarre ispirazione. Gli aspetti da evidenziare e specificare opportunamente per iniziare a lavorare nel periodo post-Covid 19, certamente riguardano la posizione per la quale ci si candida, ma abbracciano anche competenze e capacità professionali e personali diventate molto importanti dopo la comparsa del virus.
Quali sono? Vediamone alcune insieme
Essere esperti di tecnologia
La pandemia ha accelerato il bisogno di competenze digitali specializzate, utili alle aziende per allinearsi alle molteplici tecnologie e piattaforme odierne. Nel periodo pre-Covid, avere competenze informatiche indicava solo la capacità di utilizzare le tecnologie digitali. Ora invece possedere conoscenze in campo informatico esprime un concetto di più ampio respiro, che comprende competenze specifiche e non solo di base; significa, per esempio:
- Conoscere bene i principali sistemi operativi, come Windows e Mac, ma anche i meno diffusi, come ad es. Linux
- Capacità d’uso delle piattaforme per videoconferenze più famose, come Zoom Meetings, Microsoft Teams, Google Hangouts Meet, etc
- Esperienza di navigazione nel web e conoscenza dei principali browser, come Google Chrome, Mozilla Firefox, Microsoft Edge, etc
- Gestire con facilità software di base, come il pacchetto Office, ma anche open source o cloud
- Essere in grado di utilizzare i principali server di posta elettronica, come Gmail, Outlook, AOL
- Conoscenza e capacità di gestione dei più diffusi social media, come Facebook, Instagram, Twitter, etc
Avere flessibilità e adattabilità
“Sii saldo nelle tue decisioni ma rimani flessibile nel tuo approccio” (Tony Robbins)
Essere flessibili e adattabili è qualcosa cui tutti abbiamo dovuto abituarci negli ultimi mesi. Ma è anche una capacità ormai indispensabile, richiesta da ogni datore di lavoro.
Se vuoi essere competitivo nello scenario post-covid, devi avere una mentalità aperta, analizzando il quadro generale per dare priorità ai compiti e adeguarti alle nuove situazioni e, in alcuni casi, essere anche disponibile ad assumerti responsabilità aggiuntive; è inoltre importante essere capaci di lavorare in condizioni di stress. Per esempio, lo smart working ha avuto uno sviluppo importante durante la pandemia – e molto probabilmente continuerà ad essere impiegato anche dopo la sua fine – ed è una modalità di lavoro che esige un approccio mentale flessibile, non solo per impararne l’utilizzo, ma per adeguarne i contenuti ai rapidi cambiamenti che esige il mondo del lavoro di oggi.
Possedere pensiero critico
Dati pubblicati in un’indagine recente effettuata dalla Society for Human Resource Management (SHRM) hanno dimostrato che circa il 40 % dei datori di lavoro considera il pensiero critico e la capacità di risolvere problematiche come requisiti chiave nella scelta dei candidati, per un grande numero di posizioni lavorative anche molto diverse fra loro.
L’incertezza apportata dalla crisi globale provocata dal virus, e la conseguente distribuzione d’informazioni spesso contrastanti e a volte false, ha portato alla necessità di valutare obiettivamente i dati, per essere in grado di prendere decisioni con le informazioni corrette. Domande come ” Perché è importante?”, “Qual è la fonte delle informazioni?”,” Questa fonte è attendibile?”, “Chi è coinvolto in questa situazione?” e molte altre, sono quesiti che si pone chi è dotato di soft skills che facilitano il pensiero critico, e che aiutano a scegliere l’opzione migliore fra quelle disponibili, quando occorre risolvere un problema.
Essere dotati di leadership
Di solito si è portati a credere che la leadership sia una dote tipica dei manager, ma non è poi così vero: chiunque può dimostrare di avere buone doti di leadership.
Avere questa capacità non riguarda strettamente la supervisione o la gestione degli altri. Si tratta invece di far parte di un team incoraggiando e motivando le persone, accogliendo il feedback di colleghi e superiori, per migliorare il clima lavorativo. Poter contare su persone che, oltre a farsi carico delle proprie responsabilità, dimostrano di avere doti di negoziazione, capacità di relazionarsi con gli altri e di sapere come aiutarli per raggiungere obiettivi comuni, è molto importante per chi deve scegliere di assumere una persona, soprattutto in questi tempi difficili di post – Covid.
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