Anche il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Miur che si era opposto alla sentenza del Tar del Lazio sul ripristino della seconda ora di strumento nei licei musicali.
Nel merito, il Consiglio di Stato, con sentenza del 5 giugno, “in sede giurisdizionale (sez. VI), definitivamente pronunciando sull’appello n. 3546/2018, lo respinge”, rigetta cioè il ricorso in appello, presentato dal Miur contro la sentenza del Tar Lazio, con la quale era stato accolto un ricorso di alcuni genitori, che lamentavano la cancellazione della seconda ora di primo strumento a danno dei propri figli.
A provocare la controversia, peraltro inspiegabile e dannosa per tutti, era stata una nota del ministero dell’Istruzione (n. 21315 del 15 maggio 2017) con la quale l’amministrazione aveva trasformato la seconda ora di strumento in lezione di ascolto.
Ora però si apre un problema, che dimostra in ogni caso il superficiale pressapochismo del Miur: come saranno formate e chi dovrà riformulare le graduatorie di strumento musicale? E quando? Un mezzo caos con ogni probabilità si annuncia se qualcuno non provvede a dare disposizione ai dirigenti sul modus operandi in questa fase, considerato che le ore di strumento aumenteranno e quindi ci sarà bisogno di personale con titoli validi.
Tranne che il Ministero lasci alla discrezione dei presidi tutta la materia.
Il piacere della confusione insomma, per consegnare gatte da pelare a scuole, docenti, personale e alunni.
Se non c’è caos al Miur che piacere c’è?
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