Si tratta di un caso che sta facendo discutere. La distribuzione di una rivista in un liceo di Roma, “Scomodo”, è stata vietata dal Consiglio d’Istituto. La causa? Un’inchiesta sull’aborto che, secondo la scuola, “rappresenta un argomento divisivo”. Lo riporta La Stampa.
“Il giornale è discriminatorio perché tratta argomenti come il diritto all’aborto sottolineandone la scarsa assistenza finanziaria, ma non i problemi delle famiglie numerose che ricevono ancor meno sostegno”, si legge nel verbale del Consiglio di Istituto con cui è stata vietata la distribuzione di “Scomodo”.
“In sette anni di distribuzione gratuita nelle scuole è la prima volta che una scuola proibisce formalmente la distribuzione della nostra rivista” si legge nel post di “Scomodo” su Instagram. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’inchiesta sul diritto all’aborto apparsa nel 45° numero della rivista: un approfondimento sugli ostacoli poco visibili che ogni donna deve superare per portare a termine l’interruzione volontaria di gravidanza.
“È grave che in una sede istituzionale come un Consiglio d’Istituto possa essere portata avanti una discussione del genere” dice il direttore editoriale della rivista. “Il giornale ha raggiunto più di 100 scuole e anche al liceo era arrivato su proposta di un collettivo scolastico, come un’esigenza dei ragazzi e delle ragazze dell’istituto. Può essere lecito e legittimo chiedere del giornale, costruendo un libero confronto fra la generazione dei docenti e quella del corpo studentesco. Ma siamo rimasti davvero stupiti perché non ci aspettavamo un processo alla linea editoriale di Scomodo”.
“Scomodo” è il mensile indipendente di attualità e cultura under 30 più letto d’Italia. Non solo una rivista, ma anche un luogo di incontro e dibattito che è diventato negli anni un punto di riferimento per le nuove generazioni, nato nel 2016 a Roma da un gruppo di ragazze e ragazzi liceali.
A proporre per prima il divieto di distribuzione sarebbe stata la componente formata dai rappresentanti dei genitori a cui si sarebbero aggiunti anche alcuni docenti. Così il Consiglio ha respinto la proposta avanzata dal collettivo del Liceo. La dirigente, inoltre, avrebbe aggiunto che “nella scuola non dovrebbero trovare spazio argomenti divisivi, capaci di creare contrapposizioni ideologiche anziché un confronto costruttivo”.
Nel frattempo monta la protesta degli studenti davanti alla scuola, sostenuti anche da Sinistra Italiana, che ha espresso solidarietà su Instagram. “Roba da Minculpop”, questa l’opinione degli alunni.
“Siamo convinti che la scuola debba essere il primo luogo in cui vengono prodotte iniziative simili: un provvedimento di questo genere apre un tema molto più largo – ha spiegato, come riporta Fanpage.it, Carlo Fanfoni, referente del quadrante est della capitale per la Rete degli Studenti Medi – Per questo oggi i ragazzi e le ragazze della scuola hanno continuato a fornire le riviste ai compagni e alle compagne di scuola, nel corso dell’azione Libertà di distribuzione. C’è un lavoro enorme dietro a ‘Scomodo’: rappresenta un modo per portare cultura in classe e garantire un’informazione gratuita superando molti scogli”.
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