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Consip: secondo la Corte dei Conti è un organismo inutile

Puntuale come un orologio svizzero, anche quest’anno arriva al Consip la consueta bacchettata della Corte dei Conti.
La Consip, nata nel 2002 con il duplice di scopo di svolgere attività di consulenza in ambito informatico e di condurre attività di negoziazione diretta di beni e servizi per conto e su richiesta delle pubbliche amministrazioni, ha subito nel corso degli anni modifiche significative del proprio assetto.
Istituzionalmente è una s.p.a. il cui azionista di maggioranza è rappresentato dal Ministero dell’Economia; in linea generale le Amministrazioni pubbliche hanno l’obbligo di rivolgersi alla Consip per effettuare acquisti di beni e servizi, anche se con il passare del tempo le regole sono state spesso modificate; inizialmente per esempio le scuole avevano l’obbligo di rivolgersi alla Consip mentre successivamente sono state esentate; attualmente l’obbligo permane ma solo se non si riesce ad effettuare la fornitura a prezzi più vantaggiosi.
Nel suo ultimo rapporto, la Corte dei Conti rileva in sostanza che l’operato della Consip nel corso del 2004 e nei primi mesi del 2005 è stato di fatto del tutto inesistente in quanto per decisione del Governo le gare di fornitura sono rimaste sospese fino al febbraio scorso e solo recentemente stanno riprendendo con regolarità.
Secondo la Corte dei Conti, gli indici relativi all’attività in questione hanno segnato un deciso peggioramento: in altre parole i risparmi conseguiti dalle Pubbliche amministrazioni e dunque anche dalle scuole sono risultano non solo molto modesti ma addirittura molto inferiori a quelli ottenuti negli anni precedenti.
“La più significativa considerazione da formulare – si legge nel rapporto della magistratura contabile – è dunque che nel 2004 il sistema delle convenzioni non ha consentito il conseguimento degli obiettivi di risparmio, attesi e scontati nella manovra di finanza pubblica concernente l’esercizio”.
Apprezzamento mostra invece la Corte dei Conti per il progetto Athena sviluppato dalla Consip e che si è concretizzato nella realizzazione di un sistema informatizzato di raccolta dati relativo alla contabilità scolastica. A partire dal 2005 gli stessi revisori dei conti che svolgono attività di controllo presso le scuole autonome devono redigere i propri verbali utilizzando il sistema messo a punto dalla Consip. A dire il vero con qualche perplessità: il sistema infatti è particolarmente macchinoso e richiede tempo per l’inserimento dei dati, distogliendo i revisori dai loro compiti di controllo.
Il vantaggio è che tutti i dati contabili delle 8500 Istituzioni scolastiche sono immediatamente disponibili e raffrontabili.

Reginaldo Palermo

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