Due mesi di consultazione pubblica on line sulla “Buona Scuola” possono bastare: non ci sarà alcuna coda, quindi i cittadini, gli insegnanti, i lavoratori, gli studenti, le famiglie, potranno dire la loro sulle linee guida di riforma della scuola fino il prossimo 15 novembre. A confermarlo è stato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, parlando con i giornalisti a margine di una visita alla fondazione ”Focus” che si trova ai quartieri Spagnoli di Napoli.
L’ultimo giorno di consultazione della bozza di riforma, il Miur farà tappa a Matera. Poi toccherà tirare le somme. E non sarà un’operazione facile. I sindacati, a tal proposito, hanno più volte chiesto chiarezza sulla metodologia che a Viale Trastevere intendono adottare per evidenziare quali sono i pareri maggioritari della cittadinanza su questioni centrali. Come la premialità ed il merito del personale, la valutazione delle scuole e degli studenti, l’introduzione di nuove materie e via dicendo.
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L’obiettivo, ha detto ancora il titolare del dicastero dell’Istruzione, ”è quello di avere una scuola aperta, una scuola che, per esempio, abbia librerie dove i ragazzi possano andare anche se a casa non hanno gli scaffali pieni di libri, una scuola che sia aperta che il quartiere e la città può dare”.
Giannini ha tenuto a dire, anche, che la scuola deve continuare ad essere ”un presidio di civiltà anche nelle zone più complicate del Paese e il luogo dove si potrà rilanciare lo sviluppo ed il progresso del Paese”.
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